Negli ultimi due anni a Milano è andato sempre più sedimentandosi un giro di artisti ed espressioni musicali particolarmente legato alle ibridazioni globali, specialmente alle aree del Sud America e a quelle del Nord Africa. Ne sono esempi le varie serate e iniziative di due anni fa di Kirykou o Taki Qema e il suo continuo in Doña Valentina (di cui abbiamo parlato molto, invitandoli anche all’Hyperlocal Festival 2023), ma anche festival come Blackness, che si appresta ad arrivare al suo terzo anno e il lavoro singolare di diverse figure pivotali nel panorama notturno meneghino.

La città insomma non soltanto si vede sempre più europea o internazionale, ma anche sempre più pronta a produrre spazi di confronto locali con vocazioni transnazionali. Spazi ed eventi che hanno come orizzonte l’idea di intraprendere dialoghi tra gruppi e generi e suggestioni per rivedere e improntare altrimenti quel che l’Antonio chiamava Egemonia culturale, in particolare attraverso quella forma di esperienza totalizzate poiché intrattenitiva: musica.

Reynaldos, ultima idea di Ismael Condoii (Doña Valentina), è una rassegna che punta tutto in tal senso, a fare rete e dialogo e a ballare, a fare insomma spazi di convivenza. Lo stesso nome del format si ispira a Shawn Reynaldo (pluralizzandolo), critico musicale che tiene un’ottima newsletter (First Floor) – e che ricorda pure il buon vecchio Simon Reynolds.

Reynaldos sarà una serie di appuntamenti, dancefloor creati ad hoc per ogni serata da Ismael assieme a due invitati selezionati con attenzione rispetto alle maniere e agli stili con cui questi mescolano le proprie radici culturali con la scena milanese, senza pensar troppo a emergenti o rassodati, cosa sacrosantissima.

Per la prima uscita ci saranno Guayaba (dj italo-colombiana, co-fondatrice di Ex-altera) e BVBA (giovanissimo dj italo-gambiano).