Marsiglia fa vacillare tutti. Rende allo stesso tempo dimentichi e presenti a sé stessi. È l’effetto dell’abbraccio cui costringe, di quelli che a scioglierli ci si strappa dei pezzi di dosso e allo stesso tempo se ne trova di nuovi rimasti incollati. Insomma trasforma in poeti.
Nella città mediterranea a farla da padrone è il rap, con una tradizione e un presente con pochi eguali al mondo. Accanto a questo si intrecciano tutte le influenze del bacino Mediterraneo e ovviamente quelle contemporanee versante USA e UK. In mezzo ai vicoli della città suoni e persone si rincorrono e si trovano, anche solo per un momento, anche (forse soprattutto) non piacendosi del tutto ma comunque assorbendo l’uno un po’ dell’altro.
Una volta che si è entrati nel porto si diventa Marsigliesi, poi tutto il resto. È una rivendicazione costante, uno stato d’animo e un modo di concepire la vita. A Marsiglia anche se sei nato in città, i tuoi genitori o nonni sono Algerini, Italiani, Comoriani, Marocchini, Corsi. Come dice Marco di Shabba! Radio «io non sono francese, sono Marsigliese».
Shabba! Radio raccoglie attorno a sé una comunità di creativi di ogni tipo: musicisti, dj, rapper, artisti visuali. Le sue trasmissioni monografiche sono una vera e propria mappatura del complesso e ricchissimo tessuto culturale della Marsiglia di ieri, oggi e domani. Per la prima volta atterra a Roma rappresentata dalle selezioni dei fondatori GG Smalls e DKK: una serata bollente completata dal b2b dei local Giulio Pecci e Grindalf.
Scritto da Rick Riley