Tecnicamente si tratta di una semplice passeggiata per Roma, di un itinerario che si snoda in diverse zone e quartieri della città. Il peso specifico di questa iniziativa si eleva nel momento in cui ci si chiede cosa andare a scrutare: cosa ci sarà mai che non si è ancora visto o saputo dell’Urbe? Probabilmente niente e difatti la questione è tutta incentrata sul filtro, che in questo caso è quello dell’archeologia, della rovina, delle macerie a cui si attribuisce un valore. A cui si aggiunge la velocità triplicata a cui va il Mondo da quando c’è la rete, a cui si aggiungono le disamine politico-economiche sulla gestione – purtroppo spesso fallimentare – di una città. Allora l’itinerario cambia: non ci sono più da vedere solamente i capitelli corinzi, ma anche i cantieri incompiuti delle archistar, gli stabili industriali abbandonati che in pochi anni accumulano già delle storie pronte per essere raccontate. Per tre giorni e tre notti l’Istituto Svizzero, nell’ambito del progetto Studio Roma, vi porterà in giro in tenda, passando dal Colosseo ai (futuri?) Mercati Generali a Ostiense di Rem Koolhaas. L’itinerario completo sarà deciso nei due giorni precedenti attraverso un laboratorio pubblico. Ricordatevi i picchetti, una borraccia e il fornelletto per una carbonara sotto i lampioni.
Scritto da Nicola Gerundino