A inizio Secolo, sembrava che Michael Moore fosse una specie di ossimorico capopopolo per l’Europa dell’antiamericanismo, sulla scia di Bowling For Columbine e Fahrenheit 9/11. Al di là dei giudizi di merito politico, quello che colpisce è che, paradossalmente, i due suoi documentari seguenti – Sicko e Capitalism – sono forse ancor più riusciti di quelli che lo hanno portato alla notorietà. I temi trattati, però, hanno avuto poca presa fuori dagli States ed ecco quindi che dopo sei anni dall’ultimo lavoro, il nativo di Flint torna a strizzare l’occhio all’Europa, non solo metaforicamente. In Where to Invade Next, Moore analizza caratteristiche per noi scontate del Vecchio Continente e suggerisce agli Usa che sarebbe meglio invadere la Svezia per la sua sanità che un paese a caso per il petrolio.