Di questi tempi, accostare le parole architettura e Flaminio, significa sbirciare oltre il muro delle caserme di via Guido Reni immaginando ciò che forse ne sarà. In attesa di un tipo di progettazione complessa e duratura, approfittiamo di interventi che si mescolano solo per un po’ nel tessuto della città. A contaminare la piazza della del Maxxi, torna infatti, come ogni anno, YAP. Contaminare è anche la parola chiave per spiegare la vittoria dello studio romano Corte, di per sé già pensato come luogo professionale di condivisione ed intrecci artistici in cui convivono arti visive, design ed appunto architettura. “Great Land” è un progetto temporaneo di vita campestre che con chiarezza ed astrazione contagia la distesa superficie antistante il museo: terra, natura e forme sinuose creano da lontano voglia di scoperta, purificano le visuali di cemento a facciavista ed esortano l’esplorazione una volta dentro. Teli da picnic e pixel rettangolari sottolineano meglio l’intervento architettonico, disegnando in griglia le funzioni dello spazio. Una rigenerazione bucolica per il quartiere e fisica per chi si stenderà nelle ombre di relax, come dopo le fatiche di un raccolto o di una riunione.
Scritto da Emiliano Zandri