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sab 15.07 2017

Thalassa Fest: Meriggio

Dove

Villa Ada
Via di Ponte Salario 28, 00199 Roma

Quando

sabato 15 luglio 2017
H 19:00

Quanto

€ 10 + d.p.

Contatti

Sito web

Organizzatore

Roma Villa Ada - Roma Incontra il Mondo

La dimensione subacquea e occulta di Thalassa riemerge in piena estate e si fa Meriggio: dai sotterranei di via Luchino Dal Verme al laghetto di Villa Ada, il beneamato festival del DalVerme presenta una giornata di psichedelia disciolta sotto il sole di luglio. Uno spin off che in realtà ha la line up perfetta per la bella stagione, con la “fusione” esotica, straniante e d’avanguardia di un culto assoluto come Futuro Antico, il naturalismo catartico e arcaico di Alfio Antico, le refrigeranti perlustrazioni spaziali di Divus e Squadra Omega, l’apertura al tramonto con le selezioni made in Italy di Mai Mai Mai e la chiusura con il viaggio attraverso library music, colonne sonore, exotica, psichedelia, disco e naturalismo fino a notte fonda di L.U.C.A.. «Stare in riposo, all’aperto e in luogo ombroso, nelle ore calde della giornata»: Thalassa vi invita a “meriggiare”, leggendo le prossime righe meriggerete informati (QUI invece potete ascoltare il riassunto delle puntate precedenti con una selezione di registrazioni tratte dalle quattro edizioni del festival).

FUTURO ANTICO
Nell’ondata di interesse crescente per le sonorità che più hanno influenzato alcuni dei moderni musicisti che si cimentano con le varie forme di psichedelia, Futuro Antico gioca un ruolo particolare. Dopo la meritoria operazione di ristampa della Black Sweat sui loro dischi e dopo che ad un passato Thalassa si era assistito al ritorno sulle scene di Lino Capra Vaccina, i cugini milanesi di Zuma hanno riportato dal vivo i Futuro Antico, prima escursione live dal 1981. “Ethno Electronic Music” è come viene definito il loro suono, un gentile e sognante mix di strumenti tradizionali ed elettronica che ha influenzato generazioni a venire, non solo in Italia.

ALFIO ANTICO
Alfio Antico è spuntato dal nulla, nel dicembre 2015, da un interesse a catena di alcune testate del web. Falso. Alfio Antico c’era già molto tempo prima e aveva già fatto altri dischi a suo nome, solamente che fino ad allora non eravamo stati attenti, o una cosa del genere. Strettamente legato ai luoghi e ai ricordi dell’infanzia e della giovinezza sulle montagne del siracusano, Alfio Antico ha portato i suoi tamburi e le sue canzoni, strettamente dialettali, in una dimensione nuova ma fedele all’originale, dove arcaico e moderno si fondono insieme.

DIVUS
DIVUS è un duo romano formato da Luciano Lamanna, agitatore delle notti techno della capitale e molto altro, e Luca T. Mai, infernale soffiatore di sassofoni per ZU e Mombu. Per una volta non “è la somma che fa il totale” perché entrambi i musicisti affrontano questo progetto cercando di allontanarsi dai percorsi che battono solitamente. Ne è uscito un viaggio spaziale libero e senza schemi, una deriva nella placida oscurità che gioca sugli spazi, sui silenzi e sugli accumuli di tensione. «Sembra di stare sull’astronave di Alien» (metacit.).

L.U.C.A.
Un anno fa, abbiamo gridato al miracolo per I Semi Del Futuro, l’album di L.U.C.A. ovvero Francesco De Bellis aka Francisco e varie altre sigle. Ora, scomodare le divinità par sempre brutto ma il mix centratissimo di psichedelia, colonne sonore, library music ed esoticherie varie presenti nel disco gli danno una qualità, se non miracolosa, almeno tonificante e rilassante, che di questi tempi buttale via ‘ste cose. Il disco si presenta come una successione di temi che fanno risorgere vecchie memorie e mettono d’accordo il desiderio di contatto con la natura, il misticismo. È la vista di una spiaggia assolata da sotto l’ombra di una palma ma a due passi dalla città. Ci si trovano dentro tante cose, dall’immancabile Morricone (vorrei vedere) alle atmosfere vagamente lounge di certa soft-disco francese, che starebbe bene in filodiffusione all’ora del cocktail.

SQUADRA OMEGA
A quasi un decennio dai suoi inizi, la Squadra Omega ha mutato pelle più volte, affrontando di disco in disco, di periodo in periodo, numerose sfaccettature che hanno a che fare con un concetto di musica totale. Ci sono dentro i droni desertici e le sfuriate kraut, il jazz cubista e pure del funk robotico. Soprattutto nei loro live, si possono cogliere tutte queste pericolose sbandate sonore che intessono relazioni pericolose tra generi che apparentemente potremmo considerare distanti tra loro. La musica del terzo occhio della Squadra però ruota attorno a un centro di gravità permanente. Quando parte per una direzione che non ti aspetteresti, non credere che la Squadra sappia dove sta andando, l’importante è mantenere saldo il timone e godersi il viaggio.


MAI MAI MAI

Mai Mai Mai è un viaggio a ritroso nel passato, trasportati dalle correnti del Mediterraneo: memorie che si riaffacciano sotto forma di suoni e rumori, tempi che tornano presenti per scandire lo scorrere di atmosfere fumose e sfocate, voci disperse nei ricordi che raccontano di esperienze lontane. Sintesi analogiche e digitali, droni e field recording cercano di connettere questa materia, dandogli una forma. Partito dalle sponde dell’Egeo, Mai Mai Mai ha viaggiato per tutta Europa e mezzo mondo, portando i suoi suoni sporchi e grassi e i racconti dei suoi viaggi ovunque gli fosse possibile. Ambasciatore internazionale per tutta la scena dell’Italian Occult Psichedelia, Mai Mai Mai rappresenta il trait d’union tra il ricordo dei suoni e delle voci del passato e i rumori dell’industria moderna.

La Redazione feat. Boring Machines

Scritto da Alberto Asquini