Sembra che stia diventando un ospite fisso del Romaeuropa Festival e uno di quelli che non delude mai. Dopo i due assoli di danza visti nel 2014 e nel 2015 – Plexus e Questcequetudeviens?, dedicati a due eccezionali Kaori Ito e Stéphanie Fuster – questa volta il coreografo francese Aurélien Bory porta a Roma un’opera eclettica e corale. In scena, oltre alle sue imponenti scenografie, ci sono un acrobata, un danzatore, una contorsionista, un attore e una cantante lirica. Il titolo di questa sua ultima prova è tutto un programma: Espæce, un neologismo coniato da Bory proprio per definire nel più visivo dei modi il tema dello spettacolo, lo spazio, o meglio, i vari tipi di spazio e il vuoto che li circonda e li contiene. Assolutamente da non perdere!
SIMONE GIORGI
Scritto da Alberto Asquini