“Piola – Città Studi” recita roboticamente la voce della signorina della fermata delle metro. Ma in realtà Piola è molto più. Soprattutto in questo periodo, dove di studentesse e studenti, per cogenze storiche del caso, ce ne sono ben pochi sul prato di Piazza Leonardo da Vinci. D’estate, per le milanesi e i milanesi rimasti in città, Piola è anche, se non soprattutto, la Piscina Romano in via Ampère – oasi idrica dal 28 luglio 1929. Negli ultimi anni grazie anche all’apertura nel 2019 della Galleria Massimo de Carlo all’interno dell’architettura razionalista di  Casa Corbellini-Wassermann in Viale Lombardia, la zona ha decisamente twistato verso una vibe estetica petite burgeois. Sei a Piola, ma potresti essere all’undicesimo. Se volete passare un pomeriggio parigino Via Stradella è il place-to-be; vi consigliamo una visita alla Galleria Raffaella Cortese specializzata in arte femminista, poi un verre alla vineria poco più in là, con un giardinetto interno molto, molto grazioso e per sentirvi un po’ a La Goutte d’Or (il quartiere africano nel diciottesimo) vi consigliamo un riso con carne al Balafon. Se invece volete tornare a Milano, una cotoletta di quelle classicissime alla Trattoria Bertamè.

Con l’apertura nel 2019 della Galleria Massimo de Carlo, la zona ha twistato verso una vibe estetica petite burgeois. Sei a Piola, ma potresti essere all’undicesimo

C’è poi la Chiesa di San Luca Evangelista disegnata da Gio Ponti quasi infondo a Via Ampère; eretta a metà degli anni Cinquanta si fa portavoce da allora di una spiritualità come dire minimalista. Lo smartworking di Piola si chiama invece Upcycle Café ; quel posto lì un po’ Milano un po’ Berlino dove telelavorare, fare un brunch svedese e sentirsi un po’ hipster. Insomma Piola è non solo città studi e non solo Milano. Se fosse un soggiorno altolocato, parleremo di stile eclettico; andarci per découvrir.