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Gallerie dell'Accademia

Contatti

Gallerie dell'Accademia Campo della Carità (Dorsoduro), 1050
Venezia

Orari

  • lunedi 08:15–14
  • martedi 08:15–19:15
  • mercoledi 08:15–19:15
  • giovedi 08:15–19:15
  • venerdi 08:15–19:15
  • sabato 08:15–19:15
  • domenica 08:15–19:15

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Che fare a Venezia quando piove? Cercare rifugio in qualche bàcaro accogliente per esplorare i sapori della tradizione o proseguire la visita alla città attraversando cinque secoli di storia dell’arte veneta? Se volete risparmiarvi i classici impermeabili da turista e le sneaker bagnate, vi consigliamo una passeggiata al coperto che vi permetterà di immergervi nella più imponente collezione di pittura veneta del mondo. La pinacoteca delle Gallerie dell’Accademia si distribuisce nel complesso architettonico formato dalla chiesa di Santa Maria della Carità, dal monastero e dall’omonima Scuola Grande; la collezione racchiude lavori enigmatici come la Tempesta o La Vecchia di Giorgione, ritratti di Lorenzo Lotto, pastelli di Rosalba Carriera, opere di Veronese, Bellini, Tintoretto, Tiziano, Canaletto ed enormi teleri rinascimentali – a tal proposito è immancabile e consigliatissima la sosta davanti alle Storie di Sant’Orsola di Vittore Carpaccio, capolavoro dal finale pulp… In poche parole: un vero e proprio paradiso per gli amanti dell’arte che non mancherà di rivelare segreti, costumi e antichi fasti della Serenissima. Fortunatamente mai troppo affollato nonostante la caratura dei suoi dipinti, il museo propone mostre temporanee (si è chiusa a gennaio 2019 Il giovane Tintoretto) e alcune attività collaterali: laboratori didattici per bambini e ragazzi, residenze d’artista, presentazioni di libri e ricerche dedicate alla storia dell’arte veneta. La passeggiata al coperto regala la visione di capolavori salvati dallo smantellamento di congregazioni religiose e magistrature pubbliche e dipinti un tempo impiegati come raccolta didattica per la formazione dei giovani artisti della Regia Accademia di Belle Arti. La visita non vi deluderà nemmeno per la sua pregiata cornice architettonica che vede, tra gli altri, anche il contributo di Andrea Palladio rinverdito dal recente restauro dell’ala del Convento dei Canonici Lateranensi.