Gli annali dell’animazione giapponese ci avevano lasciato in eredità una turbolenta lotta tra il mondo della canzone e quello della ristorazione, combattuta da Shige-san costantemente intento a salvare sua figlia dalle grinfie del frontman dei Bee Hive – insomma, avete capito di chi stiamo parlano. La declinazione romana di questo rapporto, invece, parla di rapporti molto più sereni e proficui e vede protagonisti, da qualche mese, Roberto Angelini e Atsufumu Kikuchi, in arte Kiko. Se siete amanti della cucina nipponica, Kiko lo avrete sicuramente già incontrato perché negli anni ha animato le cucine di diversi ristoranti – Sushiko/Kenko tra gli ultimi. Al bancone è serio, rigoroso, ha sempre in testa lo schema delle ordinazioni e dei tavoli, ma se c’è da sorridere o fare qualche battuta non si tira mai indietro. Ça va sans dire, è anche un eccellente cuoco, motivo per cui “tutti lo cercano tutti lo vogliono”, sia ristoratori che clienti. Al momento di prenotare, quindi, provate sempre a chiedere un posto al bancone per vedere in diretta la preparazione dei piatti. Verdure e pesce sono ascisse e ordinate di Kiko, per la carne proprio non c’è posto. Per iniziare c’è il miso, l’insalata di alghe oppure un bel carpaccio misto – tonno, salmone, spigole – con olio di tartufo. Belle ricche anche le insalate, soprattutto quella “Kiko”, con pesce crudo e frutti di mare. Per quel che riguarda la frittura – tempura – si puà scegliere tra verdure, gamberi o quella composta con capesante, spigola e salmone. I gamberi fritti vi consigliamo di provarli nel “Temaki Special”, dove vengono avvolti in un con con riso, salmone, avocado e salsa d’anguilla. Per il sushi ci sono le classiche portate assortite d’assaggio, ma è bene andare nella sezione alla carta partendo dagli ingredienti singoli e decidendo se assaggiarli in versione nigiri, sashimi, makimono e temaki. Tra i più curiosi, polpo, anguilla, capesante, la ventresca di tonno, la frittata giapponese, ricci, pesce spada, seppia, sgombro uova di salmone e di pesce volante. Infine, per la sezione “Maki”, opzionate l’uramaki con avocado e tonno o quello con salmone e cipolla dolce. Dolci al tè verde o al sesamo in chiusura. Piccola curiosità: troverete ovunque un timbro con ideogramma: è la prima lettera del nome di Kiko e del fiore che decora le tovagliette di carta: un crisantemo. Giurano che la vicinanza del Verano non abbia minimamente influenzato questa scelta floreale.
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Kiko Sushi Bar
Zero qui: si confronta con il maestro Kiko.
Contatti
Kiko Sushi Bar
Piazzale del Verano, 90
Roma
Orari
- lunedi chiuso
- martedi 13–14:30 , 20–23
- mercoledi 13–14:30 , 20–23
- giovedi 13–14:30 , 20–23
- venerdi 13–14:30 , 20–23
- sabato 13–14:30 , 20–23
- domenica 13–14:30 , 20–23
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