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Fluffer

Chiuso definitivamente
Categorie Bar Cocktail bar

Foto di Raul Colombi

Contatti

Fluffer Via Elba, 30
Milano

Prezzo

Il fluffer, a beneficio dei pochissimi lettori di Zero ultrà fanatici di qualsiasi religione monoteista, degli ancor meno etero-troglo maschi, di qualche rara signorina perbene e, naturalmente, di quei due o tre superstiti che ancora ignorano l’inglese elementare, il fluffer, dicevo, era una figura assolutamente fondamentale impiegata nel cinema porno pre-Viagra. Di fatto stimolava e doveva mantenere l’eccitazione dei protagonisti, per via orale.
Ne consegue il senso dell’umorismo raffinato della proprietà per comunicare la missione di quello che certamente diventerà un punto di riferimento degli amanti del buon bere. Perché, lo diciamo senza giri di parole, al Fluffer si beve bene. I cocktail sono “semplicemente” molto buoni, oltre che belli a vedersi: la lista, «che sta cambiando» tiene a precisare il barman – molto più bravo a preparare i cocktail che a presentarli a dir la verità -, vanta una quindicina di drink home made, twist di cocktail famosi, o se preferite, libere interpretazioni di ricette.
Come nei locali migliori, ogni cocktail sul menu è descritto a seconda del gusto (agrumato ed erbaceo, secco e torbato, dolce e piccante e così via), con ingredienti, bicchiere di servizio e prezzo (8-10 €).

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Il Velvet Gloves

Tra gli highlights: Velvet Gloves con whisky Ardbeg Ten, Punt e Mes, zucchero al rosmarino, Angostura Bitter; Siamai con sake, Vermouth del Professore, Oscar 697, finocchietto vaporizzato, Dandelion Bitter; Sir Gin con Plymouth Gin, Chardonnay, salvia, bitter al cardamomo, agave, Falernum. Abbiamo apprezzato anche alcuni drink fuori lista, mentre l’unico a non averci convinto è il Daiquiri: l’avevamo chiesto classico, mentre il barman ce l’ha voluto fare a tutti i costi con il Chartreuse. Quando siamo andati a pagare ci hanno offerto un giro di shot: sono le piccole cose che ci rendono felici.

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In definitiva, è un locale molto piacevole, consigliato a chi cerca un luogo dove farsi una bevuta con gli amici di sempre: il sottofondo di shakerate violente e di grandi classici rock non fa che stimolare le chiacchiere. Noi a dir la verità eravamo già stimolati dalle risate dell’ottima compagnia, ma il mix degli alcoli assunti ci ha tenuto perfettamente a livello, sollazzando il palato e scaldando l’entusiasmo a dovere.
Fuori ci sono i tavoli e si sta bene, c’è anche un piccolo bancone esterno (l’unico “bevibile”, quello interno non ha gli sgabelli). Anche all’interno ci sono pochissimi tavoli dove sedersi ma in fondo crediamo sia meglio così, il Fluffer deve appunto eccitare e riscaldare, per via orale, con la discrezione di chi fa un ottimo lavoro, lontano dalle luci della ribalta e della quantità. Parola di John Holmes.