Non fatevi ingannare dal nome. Più che una bettola, il locale in questione è una bella trattoria storica di via Orti, che ha mantenuto gli arredi di una volta, con tanto di pavimento di ceramica multicolore, il bancone anni Sessanta o giù di lì in legno, il bagno fuori e le tovaglie a quadretti (quelle sono sicuramente nuove, però ci stanno a pennello).
Ma non fatevi ingannare neanche da Piero, nel senso che da un po’ di tempo il vecchio proprietario è andato in pensione, lasciando il locale a chi in pochi anni l’ha rilanciato alla grande, senza strafare, piano piano, ricetta dopo ricetta, sorriso dopo sorriso, cominciando a chiamare ogni cliente abituale per nome e facendolo sentire a suo agio.
Io per esempio ci vado a pranzo almeno una volta alla settimana: per farmi coccolare da Monica e dal suo staff gentile quanto svagato, e per mangiare piatti buoni e sani della tradizione italiana. Per dirne alcuni: zuppa di zucca e castagne, gnocchi di patate, risotti, trippa, cervella fritte, tartare di cavallo, cotoletta, trote, dolci (su tutti il tiramisu). Il rapporto qualità/prezzo a mezzogiorno è imbattibile: primo e secondo 15 € con acqua e caffè, un euro in più per il dolce. La sera i prezzi si alzano, ma senza mandarti in rovina. Altro che bettola: io qui mi sento un re.
Simone Muzza