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Discoteca Plastic

Zero qui: balla l'underground di NUL e viene la domenica con la gente della notte in day off

quartiere SouPra

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Discoteca Plastic Via Gargano, 15
Milano

Forse non tutti sanno che Lucio Nisi, ideatore insieme a Nicola Guiducci del Plastic, prima di imbarcarsi in questa avventura notturna gestiva un negozio di frutta e verdura.
Dal primo flyer del 23 dicembre 1980, che raccomandava “l´abito scuro, il trucco pesante, lo sfarzo soprattutto lo sfarzo” a oggi, il Plastic ne ha fatta di strada. Il merito va soprattutto al suo instancabile dj Nicola Guiducci da più di 30 anni dietro la consolle. Crocevia di arte, moda e musica: ci trovavi da Keith Haring (grande amico di Nicola di cui conserva ancora oggi le sue lettere) a Andy Warhol, passando per Fiorucci; poi c’erano i fortunati che riuscivano a oltrepassare la rigida selezione e che magari sarebbero diventati i designer, gli artisti, i registi, i pr di domani. Con il successo si ingrandisce anche la famiglia: nel 1990 arriva la Pinky e nel 1995 Sergio Tavelli, che diventando colonne portanti del Plastic, a cui dedicano tutta la loro vita. Dentro sempre il solito dissolversi di corpi, strobo e luci che ti avvolgevano, tra baci dolci e altri amari che non sapevi (o non volevi sapere) da dove provenivano. Ogni serata era diversa e la parte migliore era quella che non ti aspettavi.
Ora ha cambiato sede, da viale Umbria si è spostato a via Gargano (vicino la nuova Fondazione Prada) ma l’impressione è che si cerchi di ricreare sempre la stessa notte. Certo, cambiare un format che ha decretato il successo non è facile (ci si prova quest’anno facendo alternare di venerdì Le Cannibale e l’audace Tyler con NUL) però la nuova sede poteva essere l’occasione per tornare a sorprendere. L’interno del locale e l’atmosfera sono simili a quelli di viale Umbria, tra amici di sempre e nuove generazioni. L’abitudine uccide il clubbing, speriamo di no, ma il mito e la storia sono ancora l’anima forte del Killer Plastic(o).

Anche dal lato beverage il Plastic ha alzato l’asticella della qualità. Dal giorno dell’apertura a oggi, il bancone del bar ha fatto passi da gigante. Ora – grazie anche ai ragazzi di Drinkable che curano tutta la linea – non è più necessario ordinare una birra per avere paura del cocktail che arriverà. Ghiaccio pulito, bicchieri decenti, nessuna bibita alla spina e cocktail che non ti mandano all’ospedale il giorno dopo. Bere bene di notte sembra sempre più possibile e qui al Plastic la tendenza che si sta seguendo è proprio questa.