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Le 11 bottiglie da provare al Roma Whisky Festival 2018

Abbiamo chiesto a undici aziende che saranno presenti al Roma Whisky Festival (3 e 4 marzo al Salone delle Fontane) di raccontarci una bottiglia che porteranno in degustazione: quella che loro considerano la propria

Scritto da La Redazione il 21 febbraio 2018
Aggiornato il 1 marzo 2018

Uno dei momenti più “drammatici” di una rassegna dedicata a una qualche bevanda è rappresentato dal calcio d’inizio: da dove si comincia il proprio giro di degustazioni? Per evitare di lasciare questa incombenza alla sorte tirando in aria una monetina – o per evitare di passare ore in piedi all’ingresso, studiando puntigliosamente il catalogo – per questa edizione 2018 del Roma Whisky Festival (3 e 4 marzo al Salone dell Fontane) vi diamo undici consigli: undici punti di partenza che in realtà potrebbero essere anche un percorso completo. Undici bottiglie presentate da altrettante aziende presenti al Festival a ognuna delle quali abbiamo chiesto di raccontarci la loro chicca per questa edizione.

 

Bowmore Core 15 Product Shot
Bowmore Core 15 Product Shot
BOWMORE 15 YEARS OLD DARKEST (Martini)

“La più’ bella perla del porto” è questo il significato dal gaelico di Bowmore, la distilleria più antica di Islay, la cui apertura risale al 1779. Da oltre 230 anni Bowmore è la protagonista di storia e tradizione nella produzione di scotch whisky. La sua principale caratteristica è il perfetto equilibrio fra torba e sale, equilibrio che lo rende un single malt da gustare anche nel momento aperitivo. Una delle tante particolarità’ di questo whisky è la sua versatilità e la versione Bowmore 15 Year Old Darkest ne è la conferma. Invecchiato 12 anni in botti di bourbon e tre in botti di sherry oloroso. L’invecchiamento in botti di sherry conferisce al whisky un sostanziale cambio di aroma, colore e di profumi. Le note aromatiche predominanti sono quelle del cioccolato, amarena e ciliegia. Perfetto da gustare a fine pasto o da abbinare ad un dessert.

 

COMPAGNIA DEI CARAIBI glen moray classicGLEN MORAY CLASSIC (Compagnia dei Caraibi)

La distilleria Glen Moray, situata nella parte occidentale di Elgin, sulle sponde del fiume Lossie, è la distilleria più a nord dello Speyside. Ha iniziato la produzione di whisky il 13 Settembre 1897 e, con 120 anni di servizio ed esperienza alle spalle, la distilleria utilizza ancora oggi la stessa fonte d’acqua, gli stessi tradizionali onion shaped copper stills e la stessa location per la maturazione del distillato. La distilleria si trova nel Laich O’Moray, conosciuto come il granaio della Scozia e dove si dice ci siano 40 giorni in più d’estate. La zona, inoltre, beneficia anche del clima mite della regione, garantito dalla protezione delle montagne Cairngorm e Monadhliath. Il matrimonio dello spirito distillato con il rovere viene osservato con estrema cura durante gli anni della maturazione. Glen Moray è da sempre molto attenta e innovativa nella politica del legno, conservando botti da varie parti del Mondo per studiare quale influenza possono avere sullo spirito. Elgin Classic è il single malt distintivo di Glen Moray: invecchia per una media di sette anni in botti ex bourbon, la maggior parte delle quali sono di primo passaggio. Un whisky leggero, morbido, facile da bere, con un aroma fragrante con leggere note di frutta secca, malto, butterscotch e pasta frolla con sfumature erbacee. Gusto: toffee con note di malto, ribes nero e sentori di lemongrass.

 

RINALDI  Kamiki il nuovo whisky giapponeseKAMIKI (Rinaldi 1957)

Kamiki è una novità nel mondo dei whisky giapponesi e sarà per la prima volta sarà in degustazione a Roma proprio per il Roma Whisky Festival. Il nome Kamiki è composto dalle parole giapponesi “kami” che significa “dio” e “iki” che significa “respiro” e deriva da Ōmiwa, uno dei più antichi santuari shintoisti del Giappone (a Nara), tempio tutelare dei produttori di alcolici giapponesi. Kamiki è un blended whisky di malto, non filtrato a freddo, creato in lotti limitati con rari whisky al malto giapponese, miscelati con acqua di sorgente. Inoltre, Kamiki è anche il primo whisky al Mondo con finitura in botti di cedro giapponese, un tipo di legno utilizzato per secoli nella costruzione dei templi e chiamato “yoshino sugi” (il cedro giapponese è considerato il miglior legno per la produzione di botti). Il whisky Kamiki riposa poi una seconda volta per ottenere un gusto perfettamente morbido, un profumo di sandalo e un gusto finale di tè verde. Nota di degustazione: bilanciato, note di erica, miele, prugna giapponese, rovere ben equilibrata, torba, sentori di sandalo e tè verde.

 

GHILARDI SELEZIONI KANYA – INDIAN SINGLE MALT WHISKYKANYA by PAUL JOHN (Ghilardi Selezioni)

Durante il Roma Whisky Festival questa bottiglia sarà fatta assaggiare solo in occasione della masterclass di Ghilardi. Per il mercato italiano sono a disposizione unicamente 30 bottiglie. Eletto da Jim Murray “Miglior Whisky Asiatico” del 2018 su Whisky Bible, Kanya è un un’edizione limitata di Single Malt prodotto da Paul John Distillery. Maturato per sette anni nel clima tropicale di Goa, Kanya è un Single Malt non torbato, non fltrato a freddo e imbottigliato senza aggiunta di coloranti. Al naso è intenso con aromi di agrumi, spezie, frutta tropicale e butterscotch. Al palato è saporito con calde note tostate, spezie e una buona mineralità che accompagna il lungo finale.

 

PELLEGRINI KOVAL FOUR GRAIN WHISKEYKOVAL FOUR GRAIN (Pellegrini)

Koval Four Grain è distillato a partire da un mash bill unico nel suo genere composto da avena, orzo maltato, segale e frumento, cereali forniti da agricoltori locali nel Midwest e tutti i processi di produzione sono interni
alla distilleria. Questo whiskey, single barrel, viene imbottigliato a 94 proof dopo una maturazione in botti nuove di quercia americana del Minnesota fortemente “carbonizzate”. È caratterizzato da sentori di banana al naso, con un palato cremoso e speziato nel finale. Prodotto con una particolare attenzione a utilizzare solo il “cuore” del distillato, per il perfetto bilanciamento fra gli aromi dati dal legno e quelli provenienti dalla materia prima.

 

diageo LAGAVULIN_8 yoLAGAVULIN 1816/2016 BICENTENARY EDITION (Diageo)

Alfred Barnard, giornalista e storico molto famoso, visitò la distilleria nel 1880 e si innamorò di questo posto nell’isola di Islay. Assaggiando l’8 year old lo descrisse come “eccezionalmente fine”. In omaggio a quella visita e per celebrare I 200 anni della distilleria, è stato ricreato l’8 year old di uno dei single malt più famosi al Mondo. Cask: european & american oak (all refill). Al naso è immediatamente leggero, con un chiaro sentore di note di agrumi combinate con cenni di cioccolato al latte, successivamente sviluppa fragranti note di tè nero e fumo, una nota secca di mare e cereali. Al palato è inizialmente morbido e delicato, per poi evolvere in un Lagavulin di grande corpo, più grande di quanto ci si potrebbe aspettare; dolce, fumoso e caldo, con una crescente pungenza. Il finale è bello: pulito, molto lungo e fumoso.

 

VELIER Nikka from the barrelNIKKA FROM THE BARREL (Velier)

L’azienda Nikka Whisky è stata creata da Masataka Taketsuru negli anni 30 e Nikka From The Barrel è il whisky che ha cambiato la storia dei blended giapponesi. Il progetto della bottiglia quadrata e della ricetta finale risale al 1983 ed è frutto del lavoro dei blender della Nikka che hanno voluto lanciare per la prima volta sul mercato giapponese un whisky di qualità ad alto grado, ben 51,5% vol. Questo whisky è creato con i single malt di Yoichi e Miyagikyo, più un whisky di cereali prodotto a Miyagikyo, nella vecchia colonna di distillazione Coffey Still degli anni 60. Vista la complessità della ricetta, oltre all’invecchiamento di diversi anni, il whisky riposa per ulteriori sei mesi in vecchie botti ex bourbon. All’assaggio è forte e diretto, un whisky di struttura con note speziate. Il finale è dolce e morbido, caratterizzato da note dolci e vanigliate, dovute alle botti e al whisky di cereali utilizzato.

 

PUNI SOLE (1)PUNI SOLE (Puni)

Puni Sole è un whisky che invecchia per due anni in botti di Bourbon, prima di essere affinato in botti di sherry Pedro Ximénez per altri due anni. Il nome “Sole” vuole mettere in evidenza due momenti cruciali nella produzione dello sherry. Dopo la raccolta, infatti, l’uva viene essiccata sotto il caldo sole spagnolo per concentrarne la dolcezza. Il vino ottenuto invecchia poi per parecchi anni in diverse botti di rovere e questo antico metodo di maturazione viene chiamato “solera”. Il sapore del Puni è tipicamente dolce, con aromi intensi di miele e arancia sanguigna, ai quali si contrappongono sapori cremosi di noci e sentori di rovere speziato.

 

rebel-yell-american-whiskeyREBEL YELL AMERICAN WHISKEY (Gruppo Meregalli)

Le radici di Rebel Yell risalgono al XIX Secolo, quando William Larue Weller creò una serie di Bourbon utilizzando la segale in sostituzione del grano. Rebel Yell è un Kentucky Straight Bourbon Whisky, la ricetta originale risale al 1849 e il marchio “Rebel Yell” è stato creato per la Stitzel-Weller da Charles R. Farnsley – l’ex sindaco di Louisville – a metà del 1900, con l’idea di una distillazione in piccoli lotti per l’esclusiva distribuzione nel sud degli Stati Uniti. Nei primi anni 80, dopo alcuni passaggi di proprietà, Rebel Yell venne distribuita a livello nazionale. Ingredienti: mais (75%), frumento (20%), malto d’orzo (5%), lievito, acqua. Aroma: miele, burro, uvetta. Invecchiamento: minimo 4 anni in botti di quercia americana.

 

DVng-pSUQAUg47oWILD TURKEY 101 PROOF (Campari)

Il nome Wild Turkey fu coniato quando Thomas Mc Carthy, un dirigente della società, condivise con gli amici
una bottiglia di 101 Proof durante una battuta di caccia al tacchino selvatico – 101 proof è la gradazione alcolica, che corrisponde a 50,5% vol. Il bourbon, molto apprezzato, fu presto chiamato dagli amici “quello del tacchino selvatico” e Mc Carthy, per onorare il buon gusto degli amici, trasformò il soprannome in un marchio. Siamo a Lawrenceburg, Kentucky, nell’anno 1840. Wild Turkey mantiene ancora oggi la ricetta originale: è ottenuto da una miscela di cereali selezionati e dall’acqua filtrata del pozzo della distilleria di Lawrenceburg. Utilizzando solo processi naturali, è stagionato in botti di rovere americano affumicato, dette “#4 Alligator char”, che conferiscono al bourbon un intenso color ruggine e, al tempo stesso, un caratteristico sapore dolce che ricorda la vaniglia e il caramello, con note anche di milee, arancia, mou e legno di quercia. Tutta la lavorazione avviene sotto la supervisione del Master Distiller Jimmy Russell, che lavora in distilleria da oltre 60 anni, e del figlio Eddie, che vanta una carriera di 34 anni.

 

ROSSI&ROSSI Ledaig 2008-18 W&M267WILSON & MORGAN – LEDAIG 2008/2018 EXTRA STRENGTH (Rossi & Rossi)

Quest’anno abbiamo scelto di presentare come bottiglia che ci rappresenta meglio un giovane Ledaig, distillato nel 2008 e appena imbottigliato (2018), realizzato assemblando cinque botti diverse e presentato alla gradazione di 50%. Perché abbiamo scelto questa bottiglia? Perché è uno stile di whisky – abbastanza giovane e fortemente torbato – che, specialmente sul mercato italiano, ha sempre molto successo, e che a noi personalmente piace molto. Ledaig proviene dalla distilleria Tobermory, sull’isola di Mull, di fronte alla costa occidentale della Scozia. Di solito il loro whisky non torbato prende appunto il nome di Tobermory, mentre quello torbato viene chiamato Ledaig, anche se ci sono state negli anni diverse eccezioni, e lo stesso Ledaig può spaziare dalla torbatura leggerissima a quella intensa. Questo imbottigliamento fa parte della categoria dei più torbati, che è uno dei nostri stili preferiti. Storicamente Tobermory non ha mai goduto di particolare fama perché la distilleria non è mai stata particolarmente votata al marketing: poche edizioni, principalmente un paio di imbottigliamenti in gamma base, e solo negli ultimi 10 anni qualche versione particolare a invecchiamenti superiori. In passato, oltretutto, questa era una distilleria dal carattere leggermente scorbutico, non facile per i palati non avvezzi. Da un po’ di anni a questa parte, invece, hanno radicalmente cambiato modo di lavorare: sempre whisky molto robusti – da uomini di mare – ma con un attento controllo di qualità e una maggiore automazione della produzione che gli hanno permesso di realizzare un distillato di ottimo livello, molto costante dal punto di vista organolettico. Un Ledaig particolarmente torbato è un perfetto esempio di quanto sia diventato eccellente il whisky dell’unica distilleria dell’Isola di Mull. È una bellezza: un distillato agrumato, pulito, tagliente e preciso, quasi cesellato, assolutamente puro. Nonostante l’intensa torbatura (molto asciutta, marittima, piena di sale e di iodio), le note di catrame sono forti ma alleggerite dalla freschezza di una brezza della costa, con la sua aria fresca e gli spruzzi del mare, senza mai diventare ponderose. Ricorda molto un buon Islay, ma con il carattere di scorza di limone e la freschezza ancora presenti dopo 10 anni di maturazione, senza note eccessivamente vanigliate o fruttate dalle botti. Un whisky torbato al suo meglio: rude e senza compromessi, ma allo stesso tempo elegante.