Ci eravamo detti di svarionare su un paio di fanzine recuperate nei free party europei più ganzi del duemila e ventitré, invece ci sono arrivate in mano un paio di autoproduzioni provenienti da realtà italiane che ci hanno deviato. Ma tanto, daje, le illegali mica finiscono!
Parliamo di due collettivi nati alla Holden di Torino, scuola che non ha certo bisogno di presentazioni e di cui si è parlato negli ultimi giorni per l’acquisto completo da parte del gruppo F******i. Una buona mossa per occupare tutte le zone della filiera e che a maggior ragione ci fa gioire nel vedere la presenza all’interno dell’istituto di due realtà di autoproduzione (e chissà quante altre di cui non sappiamo!). Sono Neurosifilide e Interiorume, progetti che, pur mantenendo due anime differenti, sembrano perseguire lo stesso intento di diffondere buona letteratura.
Neurosifilide è in grado di farlo staccandosi dagli ingranaggi più macchinosi della tipica rivista ma, nonostante questo, sotto la sua identità anarco-core torinese, raccoglie contributi da autori affermati nel panorama italiano. Bello vedere come ancora tante penne possano convivere nelle stesse pagine senza dover rispettare un ordine di gerarchia. Bello vedere come possano coesistere insieme alle rubriche più originali che il volume ha da offrire: l’oroscopo affronta ogni cosmogonia, il test delle mutandine DIY scava nelle viscere dell’essere, il test del sottogenere musicale ci porta in lande sconosciute, e quasi ci dimentichiamo di essere dentro a una fanza di letteratura. O quasi, perché poi ci arrivano dei testacci come quelli di Martina (life0nmarz) o di Ilaria Palomba a riportarci sulla retta via. Tutto accompagnato da una grafica lo-fi che ci ricorda i bassifondi in cui stiamo navigando.
In un’intervista non intervista senza domande e senza risposte c’incontriamo con lǝ regaz di Neurosifilide, in quei luoghi che possono essere tanti, o anche no, come gli squat o le feste o i club quando, costretti in città o nelle fattorie degli autunni francesi a cercare una canna, in cui l’ispirazione è mossa e tagliata dalla stessa forbice usata poco prima della sbronza. «È una gasa infettare Zero – ci dicono. Speriamo che le vostre parti intime prendano fuoco! Un’altra roba che stiamo infettando con successo è la Holden: vedere Vanni Santoni con le Globe che urla di mega raglie e rinascimento psichedelico; Alberto Ravasio che asserisce che al giorno d’oggi la letteratura è il momentaneo e concordato sabotaggio dell’editoria; Ilaria Paolmba che, con la sua prosa poetica decadentista, ci racconta di come se ne fotta delle regole della narrativa infiocchettata; e Claudia Grande ci confida di come sia scappata dalle fauci dell’autofiction trendy davanti a un pubblico di giovanǝ scrittorǝ holdenianǝ per la nostra rassegna ANNIENTAMENTO è stato fiko».
Allora seguite Neurosifilide, che si dichiara un Cioè distorto e rifritto di olio di palma, che da poco è rientrata nella Holden dopo una lunga permanenza tra gli squat delle cumpa, gli spazi occupati e le feste tekno. Ha deciso di farlo per distruggerla con messaggi di lotta, pace e armonia. Se volete il cartaceo, da qualche parte lo potete anche comprare. Se volete aiutarle nello schiavizzante pinzare a mano ogni fanza, loro offrono un bambolotto sessuale anatomicamente accurato.
Poi passiamo a Interiorume. Di loro la prima cosa che colpisce è l’aspetto visivo. Ogni pezzo è accompagnato da uno o più contributi grafici correlati a quanto trattato nei vari pezzi di narrativa e non stupisce che al suo interno troviamo anche contributi di illustratori di rilievo.
Tra le due strisce a fumetti presenti nel terzo numero abbiamo Ultima, un breve viaggio esistenziale di Nova raccontato in tre tavole. Linee secche e spigolose. Un gioco di pieni e di vuoti che tirano un cazzotto nella pancia della vita. Per quanto riguarda la parte di narrativa, il filo conduttore di questa uscita è la superstizione. Tematica presa in senso ampio: dal folklore popolare statunitense, alle fiabe inuit delle terre del nord, ai cantici della nostra santa preferita, Lucia. Un viaggio intercontinentale che ci conduce a una scoperta estetica di uno dei motivi più insediati nella mente umana. La superstizione, che noi definiamo come lo spettro dei rituali psicologici di quando, per chiudere qualche cerchio, esci da una festa e con la paura degli sbirri coi tamponi ti succhi un limone intero basandoti sulle voci di chi dice funziona su tutto o solo sul thc e il cleaner non comprarlo che è una fregatura, fatti i risciacqui con l’aceto piuttosto, e tu, in questa procedura, ti asciughi il sudore dalla fronte e… Niente. Non ci hanno risposto. Anche Interiorume lo potete acquistare di sicuro a Torino e, se volete dargli una mano tranqui. Anche loro prese bene.
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Che Fanza! è una rubrica a cura di ABAC, membro del collettivo statunitense Roguexwriters, che prova a dare un ordine al bellissimo caos cartaceo e meta testuale contemporaneo delle fanzine proponendovi di volta in volta un paio di consigli.