Premesse
Il presente documento nasce dal lavoro e dal coinvolgimento di numerosi soggetti sia pubblici che privati tra i quali rappresentanti del Governo, del Parlamento, di Istituzioni, di enti locali, di associazioni di impresa e di categoria, e tanti altri rappresentanti dell’industria della musica dal vivo uniti dal comune intento di promuovere e valorizzare la complessa filiera e di mettere a sistema le buone pratiche sviluppate a livello locale e nazionale.
In Italia si stanno infatti attivando numerose iniziative di rinnovamento volte allo sviluppo, facilitazione e sostegno dell’industria della musica dal vivo nel riconoscimento del suo valore sociale, culturale, economico in termini di indotto e di occupazione.
Questo documento, redatto all’interno del convegno “MUSICA VIVA. Verso un patto per la musica live nelle città del futuro” svoltosi a Milano il 23 e 24 ottobre 2015, intende connettere tutte queste esperienze e
costruire una proposta concreta e condivisa da tutti i soggetti della filiera musicale, un vero e proprio patto per riconoscere il settore della musica dal vivo e per armonizzare la normativa connessa e favorirne il pieno sviluppo.
Questo approccio consente infatti di affrontare il mondo della musica e dello spettacolo dal vivo con visione d’insieme proponendo una ridefinizione dei diritti e dei doveri in un’ottica di sistema e di bilanciamento tra i vari interessi, aspetti e soggetti che lo compongono.
A questo proposito le linee di intervento proposte per sostenere la Musica, equipararla a tutti gli effetti alle altre forme di spettacolo dal vivo e riconoscere il valore sociale, culturale ed economico del settore sono riconducibili a quattro macro temi che compongono e interagiscono tra loro nel sistema della musica: formazione, produzione, promozione/ diffusione, fruizione.
Considerato quindi che si riconosce la paritaria importanza sia della fruizione che della produzione musicale in qualsiasi ambito, avendo ben presente che il potenziamento e la tutela del mondo della formazione musicale e delle professionalità artistiche costituiscono le basi di qualsiasi sistema di offerta, lo scopo di questo lavoro è quello di individuare soluzioni verosimili relative al momento della fruizione pubblica ambito privilegiato di cultura, socialità e impatto economico.
Favorendo la performance live in quanto unico momento in cui le istanze di tutti i soggetti coinvolti necessariamente convergono, si ottengono molteplici benefici su tutta la catena e ricadute positive anche
per i settori della formazione, produzione e promozione.
Per aderire al patto basta andare qui
e per avere altre informazioni sul sito di Musica Viva.
Impegni e proposte operative
1. ABROGAZIONE O SPOSTAMENTO DELLA DISCIPLINA DI PUBBLICO SPETTACOLO DAL TULPS AD ALTRO MINISTERO
a) Lo spettacolo dal vivo ed in particolare la musica popolare contemporanea, nei concerti e manifestazioni a carattere temporaneo, al pari di altre discipline dello spettacolo, non possono essere più considerati come un “problema di ordine pubblico e sicurezza”.
Per le sue particolari caratteristiche produttive e di fruizione la musica dal vivo necessità di norme specifiche, che in virtù della bassissima per non dire assente pericolosità sociale e con una casistica infortunistica mediamente bassa, non possono essere quelle del T.U.L.P.S..
2. FORMAZIONE E CONSULENZA TRASVERSALE DEGLI UFFICI, ENTI COMPETENTI ED OPERATORI DEL SETTORE CHE GESTISCONO PROGETTI DI PUBBLICO SPETTACOLO
a) Si rileva la necessità di formare ed informare con continuità tutti i soggetti coinvolti, operatori ed erogatori del servizio anche in collaborazione con le associazioni di categoria, in merito alla normativa e alla sua applicazione per identificare procedure omogenee e uniformi;
b) Prevedere che gli enti valutativi, autorizzativi e di controllo (CCV, VVF, Sovrintendenza, SUAP, ecc) prevedano all’interno delle proprie competenze di legge, anche momenti consulenziali e/o assistenziali aperti agli operatori di settore;
c) Condividere documenti e vademecum orientativi ed interpretativi delle normative tra operatori e professionisti con consulenze di esperti del settore.
3. DIFFUSIONE E VALORIZZAZIONE DELLE BUONE PRATICHE ADOTTATE DA COMUNI O ENTI NELL’AMBITO DI PROGETTI DI PUBBLICO SPETTACOLO
a) Al fine di generare buone prassi e non alimentare la discrezionalità, la libera interpretazione delle norme e ridurre i costi amministrativi, si intende valorizzare e diffondere le pratiche virtuose già attuate da amministrazioni, enti e operatori ed attivare sperimentazioni volte a semplificare le procedure;
b) Valorizzare l’esperienza dello ”Sportello unico Manifestazioni ExpoinCittà”, standardizzazione e armonizzazione a livello nazionale del ‘Modello unico’ elaborato da Milano e a seguito chiarimenti anche di quello di autocertificazione di Firenze con un anno di sperimentazione speciale a partire in particolare sulle aree metropolitane;
c) Dall’esperienza di #musicaviva creare un gruppo di lavoro tecnico/istituzionale permanente per affrontare i temi della semplificazione e facilitazione normativa di tutta la filiera musicale e spettacolo dal vivo.
4. MIGLIORAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DELLA TUTELA DEL DIRITTO D’AUTORE E DEI DIRITTI CONNESSI DA PARTE DI SIAE
a) Nuovi servizi on line o miglioramento/implementazione di quelli già on line, in particolare compilazione del programma musicale in via telematica e presenza on line del tariffario completo, con un’attività di informazione/formazione a favore degli organizzatori e degli esecutori;
b) Creazione di un network tra le autorità investite di poteri di controllo (inclusa la SIAE) per consentire la definizione di modulistica e/o documentazione univoca che assolva a tutte le autorizzazioni necessarie legate alla musica dal vivo (logica dello Sportello unico);
c) Partecipazione di SIAE al progetto di censimento dei luoghi di spettacolo, con messa a disposizione dei dati (anche geo referenziati) relativi ai quasi 114.000 luoghi di spettacoli già censiti da SIAE;
d) Rilancio dell’Accordo SIAE/ANCI, con estensione dei benefici non solo agli eventi direttamente organizzati dai Comuni, ma anche a quelli per i quali il Comune si fa promotore/co– organizzatore (si veda convenzione ExpoinCittà) e con riferimento alla problematica dei contributi degli enti locali a sostegno dell’attività culturale.
5. SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA PER LICENZE E AUTORIZZAZIONI
a) Eliminare le licenze e i pareri (Comune, VVF, ecc.) sui luoghi di pubblico spettacolo, sia al chiuso che all’aperto, con capienza sotto le 200 persone con autocertificazione di rispondenza alla normativa da parte del titolare dell’attività controfirmata dal tecnico incaricato (*Nota tecnica 1) ;
b) Impegno a valorizzare lo strumento dell’autocertificazione (in particolare per le attività di cui all’articolo 68 69 e 80 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, come in parte modificato dalla legge n. 112 del 2013) e a efficientare e coordinare il sistema dei controlli, anche potenziando pratiche virtuose di consulenza preventiva da parte degli organi ispettivi;
c) Classificare gli eventi per fasce progressive in base all’entità, alla portata e alla tipologia, sulla base delle quali applicare procedure autorizzative e obblighi normativi differenziati;
d) Adeguamento e armonizzazione della normativa relativa allo Sportello Unico Attività Produttive (SUAP) includendo i procedimenti che abbiano ad oggetto l’esercizio di attività di pubblico spettacolo e privilegiando la procedura telematica e l’utilizzo della PEC con Firma Digitale;
e) Voltura (dichiarazione del cedente). Procedura semplificata in caso cambio di titolarità di attività senza modifiche;
f) Legittimazione e affermazione di compatibilità tra intestatario C1 Siae ed intestatario Licenza pubblico spettacolo, che è sempre stata prassi, consolidata poi nel caso degli spettacoli di qualsiasi tipo in teatro;
g) Rilascio in tempo reale del parere della CCV a fine sopralluogo di agibilità previo esame della documentazione tecnica anticipatamente presentata dai professionisti;
h) Proposta di sperimentare le CCV su aree vaste iniziando dalle città metropolitane (la norma attuale prevede un’associazione tra i Comuni);
i) Si invita il Governo a valutare l’opportunità di individuare per tutte le finalità sopra esposte un fondo denominato «Fondo per la semplificazione in materia di spettacolo».
6. PROGETTO E ISTITUZIONE DI UN’ANAGRAFE DEI LUOGHI DI SPETTACOLO E DI PARTNERSHIP PUBBLICO/PRIVATO
a) Istituire un’anagrafe dei luoghi per lo spettacolo (venue), a partire dalle Aree metropolitane, di concerto con Ministero Mibact/Siae/Anci/Assomusica, contenente le ipotesi di allestimento preautorizzate dalle commissioni di vigilanza;
b) Favorire le partnership e le convergenze d’obiettivi tra Pubblico, Privato e Privato Sociale, anche nell’individuazione di progetti di recupero e/o utilizzazione e/o creazione di spazi atti alla promozione di nuovo pubblico e la produzione di nuova offerta culturale in specie musicale, sia di spettacolo che formativa, prediligendo realtà a vocazione sociale con impatto valoriale misurabile nelle comunità d’appartenenza.
7. PREVENZIONI INCENDI E VIGILI DEL FUOCO
a) Sostituire, almeno per alcune attività di pubblico spettacolo, la squadra di vigilanza ad opera dei Vigili del fuoco, con gli addetti antincendio adeguatamente formati (**Nota tecnica 2);
b) Uniformare indici affollamento, estendendo l’applicazione del valore di 2 persone al mq previsto nei palazzetto dello sport in caso di concerti (art 3.3 allegato DM 19/8/96) alle sale e spazi in assenza di arredi aventi le medesime caratteristiche (***Nota tecnica 3).
8. AGEVOLAZIONI FISCALI E NON AL SETTORE MUSICALE E VALORIZZAZIONE INDOTTO IN TERMINI DI COMMERCIO, LAVORO, TURISMO
a) Incentivi fiscali sui locali che realizzano interventi di adeguamento, ristrutturazione o abbattimento dell’impatto acustico e sicurezza nelle sale per spettacolo dal vivo;
b) Credito d’imposta su attività musicali e acquisti di materiali tecnici o su strumenti musicali;
c) Detrazioni sul modello ArtBonus a favore delle donazioni ai soggetti no profit che trattano e organizzano musica dal vivo.
9. ACUSTICA E QUIETE PUBBLICA
a) Dare attuazione alla trasformazione in illecito amministrativo del reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone di cui all’art. 659 del codice penale, più comunemente noto come disturbo alla quiete pubblica, come previsto all’art. 2 comma 1 lettera b della “Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio”, nell’ottica della semplificazione e del buonsenso;
b) Si richiede che i Comuni, all’interno dei propri strumenti di zonizzazione acustica, considerino le attività di musica dal vivo e individuino zone dedicate della città dove sia incoraggiata l’apertura di locali o dove sia prevista l’organizzazione di eventi, anche con prescrizioni di orario ben definite ed eventuali deroghe ai limiti per eventi circoscritti nel tempo. Avere regole chiare è importante per favorire questa forma d’arte, che non può essere considerata rumore, ma una risorsa culturale, sociale ed economica per le nostre comunità.
10. LAVORO E SICUREZZA DEI LUOGHI E DEGLI ALLESTIMENTI
Considerando che i tempi di allestimento degli spettacoli sono sempre velocissimi e contingentati e che spesso artisti e tecnici si trovano a cooperare in spazi ristretti si propone di:
a) Aderire alla Certificazione professionale europea di terza parte basata su profili professionali condivisi dalle categorie e riconosciuti in ambito nazionale da tutte le regioni, con percorsi formativi basati sull’alternanza studio lavoro e con rispetto di codice deontologico;
b) Rivedere il T.U. 81/2008, al fine di definire una specifica modalità organizzativa e gestionale, integrativa di quella prevista dall’articolo 26, per gli eventi esclusi dall’applicazione del decreto palchi e che prevedono il montaggio di opere di piccole dimensioni e che non presentino gravi rischi per i lavoratori. A questo scopo prevedere per gli eventi medio piccoli la possibilità di un percorso di semplificazione salvaguardando l’organizzazione della sicurezza attraverso l’istituzione di un verbale di coordinamento di inizio lavori a cura del responsabile di coordinamento, con registro dei lavoratori presenti e individuazione delle interferenze;
c) Individuare percorsi formativi specifici per professioni specialistiche dello spettacolo con iter condivisi con aziende e lavoratori e associazioni di categoria;
d) Riconoscere specificità alla filiera degli appalti e subappalti nell’allestimento di spettacoli in considerazione dell’apporto personalistico delle competenze sia di artisti che di tecnici, oltre che della necessità degli organizzatori di impiegare per pochissimo tempo, in modo saltuario, talvolta con tempestività, una ingente quantità di personale qualificato che non è possibile assumere direttamente. Allo stesso modo Codificare contratti di lavoro flessibili sia per assunzioni dirette, in somministrazione o in regime di appalto;
e) Prevedere sostegno al reddito dei lavoratori della musica (anche utilizzando i fondi Enpals incorporati dall’INPS) per riconoscere indennità di disoccupazione per professionisti nei periodi non lavorati. Riconoscere indennità di malattia a carico dell’INPS come la generalità dei lavoratori (senza requisito di 100 giornate), indennità di maternità per intermittenti come per tempi determinati, indennità di infortunio anche per artisti autonomi;
f) Dare piena attuazione al ruolo del coordinatore per la sicurezza sia in fase di progettazione, con il compito di realizzare il coordinamento tra progettazione scenica e progettazione della sicurezza, che in fase di esecuzione degli allestimenti;
g) Prevedere totalizzazione di tutti i contributi previdenziali maturati in tutte le gestioni nel corso di tutta la vita professionale, compresa la contribuzione anche volontaria di tempi utilizzati per prove e studio.
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