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POV: Ornella Mercier

KOBO Studio e ZERO presentano Point of View: una finestra dedicata alla nuova fotografia di Roma, dove ogni mese sarà ospitato un progetto indipendente.

Scritto da Nicola Gerundino & KOBO il 17 aprile 2023

Foto di Ornella Mercier

Quando una qualità o un’abilità è talmente diffusa all’interno di un gruppo (più o meno esteso) di persone, di norma si tende a non considerarla più come tale. Nell’era degli smartphone e dei dispositivi fotografici ubiqui, del digitale che si democratizza sempre più velocemente, è quindi forte la tentazione di non ritenere la fotografia più un’arte che richiede tecnica, estro e ispirazione, bensì un’attività quotidiana indistinta come allacciarsi le scarpe. Niente di più sbagliato: per nostra fortuna, la differenza tra fotografa/o a pieno titolo e apprendista instagrammer è ancora netta ed evidente. Ciò non toglie che in questi anni il numero di appassionate/i si sia moltiplicato a dismisura e che il numero di pepite da fare emergere dal sottosuolo sia anch’esso aumentato. POV – Point of View nasce proprio da qui: dalla voglia di sondare e raccontare tutto quello che si muove nel sottosuolo della fotografia a Roma. Un nuovo appuntamento sulle pagine di ZERO che avrà cadenza mensile e sarà realizzato grazie all’imprescindibile occhio sulla città di KOBO, studio Garbatella-based fondato da Claudia De Nicolò e Bianca Trevisani con il quale ZERO ha già collaborato in precedenza per diversi altri progetti. La terza puntata è dedicata a Ornella Mercier e al suo progetto “Asebeia”.

 

ASEBEIA

Un bisogno di rottura che sia il tramite per riconnettere quelle parti che ci compongono come esseri umani e come comunità. Sono queste le ragioni d’essere di ‘Asebeia’, progetto fotografico che si compone di una serie di capitoli, ciascuno parte di una ricerca continua. I soggetti scelti sono persone comuni. Portano con sé la propria storia, la propria realtà e le proprie esperienze. È dietro di esse che si nasconde la genesi di queste fotografie, ognuna di esse con una sua unicità e peculiarità, fatta emergere attraverso una serie di domande da cui Ornella Mercier crea l’immaginario attorno a ogni singolo scatto. La persona ritratta non si riduce a modello tramite il quale esprimere la visione dell’artista, ma diventa spinta, ispirazione o concetto. Il corpo è il tramite con cui imponiamo la nostra presenza, esso porta con sé il nostro essere e il nostro bagaglio umano e culturale. La profonda conoscenza della nostra parte materica ci rende liberi, consapevoli, capaci di confrontarci con l’esterno e di scegliere il nostro cammino. Le fotografie si pongono come mezzo per riappropriarci, senza chiedere permesso, della nostra libertà sessuale e fisica. Un mezzo per proclamare la difformità in tutte le sue sfumature e distruggere alla radice gli stereotipi egemonici imposti. Il corpo diventa tempio rivendicativo dove preghiamo per un nuovo fiorire”.

 

 

ORNELLA MERCIER

Nonostante le 2,5 diottrie per ciascun occhio, Ornella fin da subito sviluppa un fascino spiccato per le immagini e l’estetica. Nel 2017 si laurea a Madrid nel Centro Internacional de Fotografía y Cine EFTI portando una tesi che indagava sull’impatto dei preconcetti relativi alla vita sessuale derivanti dalla morale religiosa. Nel 2018 realizza un “Master in Post-produzione fotografica” indirizzato a moda e pubblicità. Dopo diverse pubblicazioni in riviste di moda e cultura come Chapelle, Contributor Mag, Elle (spain), la Repubblica, inizia a esporre le sue fotografie in diverse mostre collettive e personali. Tutt’oggi il suo lavoro intende diffondere un messaggio di inclusione e dare visibilità a questioni di genere, sessualità e identità. Attualmente risiede in Italia per esplorare nuovi luoghi e volti ed espandere la sua ricerca