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Siren Festival: una guida a Vasto

Spiagge, storia, arte, cibo locale e musica (quasi) da mattina a notte fonda: dal Siren Beach Stage alle degustazioni di cibi e vini locali nei Giardini di Palazzo d’Avalos, ecco cosa fare a Vasto durante i giorni del festival.

Scritto da La Redazione il 25 luglio 2017
Aggiornato il 15 settembre 2018

SIREN FESTIVAL Vasto, 21-24 luglio 2016

Foto di Giulia Razzauti

COSA E DOVE MANGIARE, DENTRO E FUORI IL FESTIVAL

Mangiare (bene) tra un concerto e l’altro, dentro un festival, è un po’ come comprare il biglietto vincente di una lotteria. Troppe variabili come il tempo, le proposte culinarie, la qualità dei piatti, le file agli stand e i prezzi per pensare di andare sul sicuro. Sul pianeta Siren, invece, il cibo è stato fin dall’inizio un dettaglio importante, un segno particolare della proposta festivaliera. A cena, quindi, si può evitare la fuga dalla zona recintata dei concerti e mangiare all’interno senza correre rischi particolari. Anche perché la proposta gastronomica abbraccia tutto l’arco costituzionale dei palati esistenti.

Come ogni anno, anche per questa edizione il Siren ospita nell’area food le migliori realtà del territorio con tutte le specialità del vastese. Da giovedì a sabato, dalle 19 alle 24, nei Giardini di Palazzo d’Avalos lo chef stellato Nicola Fossaceca de Al Metro’ di San Salvo proporrà il suo aperitivo a base di Birra del Borgo: Arancino di riso e ventricina e Polpetta di tonno e guacamole, al quale si aggiungeranno per cena alcuni grandi classici del suo menù come la Triglia in skapece espressa, Ravioli di pane, burro, alici e bottarga, Polpo arrosto con maionese di polpo agli agrumi e lattuga di mare, per chiudere con i suoi bomboloni alla crema. E non solo! Tra gli stand dedicati al cibo troverete Matteo Crisanti di Zi’ Albina ed il brodetto alla vastese in chiave take away, e poi gli immancabili arrosticini, quest’anno a cura di DranK, le pallotte cace e ove’ della Masseria Zinni e gli hamburger di Ventricina di D’Ottavio. Giovedì, venerdì e sabato inoltre dalle 18 alle 21 si potranno degustare i vini delle cantine del vastese in abbinamento alla ventricina ed altri salumi del salumificio Di Fiore.

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Durante il giorno, poi, per un pranzo o un aperitivo, non avrete che l’imbarazzo della scelta. Fantasie olfattive e gustative che diventano realtà: nei pentoloni delle osterie sfrigolano le pallotte cace e ove, nelle padelle rigorosamente “trizzicate” dei ristoranti di pesce sussultano i brodetti alla vastese e nelle braci delle locande cuociono gli arrosticini – tutto a portata di naso, bocca e pancia. Odori e sapori che invadono le viuzze e i vicoli del centro storico, solleticano gli appetiti e costringono chi si arrende (tutti, nessuno escluso) a sedersi senza condizioni davanti a un tavolo apparecchiato. A Vasto, passeggiando per il borgo antico che si arrampica sulla collina, conviene subito dichiararsi prigionieri della cucina locale. Inutile tentare di resistere, meglio mettersi l’anima in pace, prendersi il tempo che ci vuole e regalarsi una lunga serie di gioie gastronomiche. L’atmosfera, con quei ritmi a misura d’uomo, invita alla distensione e alla pace dei sensi: traffico mansueto, timidi brusii di sottofondo e la riviera adriatica come sfondo da cartolina. Per il pranzo, eccovi qualche posto fidato da tenere d’occhio: Hostaria del Pavone, quasi una galleria d’arte (vista l’esposizione di opere d’arte e oggetti d’antiquariato) nella centralissima Strada Barbarotta; su Corso Dante Alighieri, c’è un’altra istituzione del genere del calibro di Salsedine, particolarmente e orgogliosamente attaccata all’etichetta di trattoria di mare; sempre in pieno centro storico, in via Luigi Marchesani, si può trovare un altro storico ristorante, fondato nel 1907, della cucina di pesce vastese a chilometro zero: la Trattoria Zì Albina (inclusa anche tra gli stand all’interno del festival di cui parleremo più avanti). Su via Bonconsiglio, in una splendida cornice che può offrire dei tavolini vista mare – e anche tutto il resto che si può vedere – sorge l’Osteria Muro delle Lame: cucina tipica, primi, pesce e anche pizza; sulla stessa via ma qualche metro più sopra, per la gioia anche dei palati vegani e celiaci, c’è posto per la Drogheria Buon Consiglio, vineria con cucina “punk gourmet”. Per l’incontro fra la tradizione vastese (quella del pesce, ma non solo) incrociata con la cucina creativa e “sensoriale”, il luogo dove andare è Cibo Matto, in via Crispi. In Via Paradiso – no, non è intitolata a quello che state pensando – spicca Nudo & Crudo, un “new concept fish restaurant” con un occhio di riguardo anche per i vegetariani e che a pranzo offre un self service completo e veloce. In via Marconi, per chi ama panini grandi, taglieri (ma anche i primi) e birra, tappa obbligata all’Old New Pub. Infine, La Vòtta Di Mare, locanda di recente apertura situata in Piazza San Pietro, con la spettacolare veduta del Golfo di Vasto. E buona abbuffata a tutti!

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