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Un live al giorno #6: ‘quarantena’ dentro URSSS

Sesto appuntamento con i live della 'mistake television', stavolta con una selezione di musiciste donne che vedremmo bene (anche) a capo di una task force

Scritto da Chiara Colli il 7 maggio 2020

Uhura e Janice Rand (Star Trek: The Original Series, 1966-1969)

Adesso che abbiamo lasciato riempire l’etere di dirette posticce, visite guidate spettrali e valanghe di consigli non richiesti, è già ora di tornare all’essenziale, mantenendo sempre attiva la nostra capacità di selezione di ciò che intrattiene ma, possibilmente, non rincoglionisce (troppo). Se anche per voi l’astinenza da concerti comincia, pure quella, a farsi sentire prepotentemente e percepite YouTube come un amabile oceano di cazzate – talvolta memorabili, spesso pruriginose in quanto a qualità e dispersività – la soluzione c’è. E in realtà, già da quasi otto anni. Si chiama URSSS, e se frequentate queste pagine o un certo tipo di musica (soprattutto a Milano, dove fanno principalmente base) la conoscete già. Per quanto si tratti di un’imprescindibile consolazione ogni volta che non possiamo assistere a un live (e talvolta anche di una riproduzione magicamente migliore del live stesso), in questo momento il generosissimo archivio di URSSS è qualcosa di ancora più autentico, eccezionale in termini di qualità e selezione e non dispersivo in quanto nato per fornire un servizio sempre, nelle modalità che oggi ci sono più utili: senza fronzoli e come se stessimo sottopalco – e con live che spesso durano meno di un’ora, insomma le coordinate per una fruizione ideale.

Cos’è URSSS? Si descrivono come una «mistake television», eppure sono la cosa più buona e giusta che abbiamo in Italia nel rapporto tra musica dal vivo e video. URSSS è l’occhio attento, lo sguardo nitido, il filtro impeccabile ma mai intrusivo fra musica live e spettatore. “Un certo tipo di musica”, quella di un giro underground che non ha limiti di genere (da Sun Araw a Robert Henke) o tipologie di spazio (da Macao all’Auditorium San Fedele, anche con attenzione alle realtà che spingono ottima musica in tutto lo stivale, dal Transmissions a Ravenna al mitico Thalassa di Roma), ma sempre aderente a una ricerca e trasversalità ormai riconoscibili. La M(istake)TV – il riferimento ironico e antitetico a quel network lì c’è, ma si percepisce il giusto – che in una manciata di anni ha messo online una valanga di concerti eccezionali, è contemporaneamente un’idea, un’attitudine, un’estetica essenziale lontanissima dalle noiose velleità “artistiche” (o completamente amatoriali) fatte di editing e presenze ingombranti che imperversano di questi tempi, ma pure una realtà fattiva, una risorsa documentale dal valore incredibile, praticamente un “servizio pubblico” di alta qualità. Sono in due, ultranerd, cercano una posizione favorevole, piazzano le macchine, riprendono l’intero concerto e poi spariscono. Dopo qualche tempo, trovate il video online. Esattamente come lo vorreste. Poche chiacchiere, molti video.

In questo momento particolare il loro lavoro è ancora più prezioso e meritevole di supporto e attenzione. Abbiamo provato a selezionare sette live per ogni puntata, uno al giorno per coprire idealmente una settimana, proponendo set registrati non solo a Milano, magari anche di musicisti che in questi giorni si sono visti un intero tour cancellato per colpa del virus o di festival a cui speriamo presto di tornare. Per questa settimana abbiamo optato per una selezione di sole musiciste donne che, assieme a tutte quelle già incluse nelle puntate precedenti, ci sentiremmo di consigliare pure al primo ministro per attualizzare, rinvigorire e ispirare la sua task force. Buona visione a tutti e ovviamente grazie URSSS (santi subito!).

JULIA KENT @ TERRAFORMA/VILLA ARCONATI (MILANO, 24 GIUGNO 2017)
A piedi scalzi, con il suo violoncello saldamente stretto fra le gambe, Julia Kent riesce a immergere lo spettatore in una dimensione onirica ricolma di melodia, ma anche di potenza e tensione. Set particolarmente intenso in uno dei contesti che più le si adeguano: la natura e lo stretto contatto col pubblico di Terraforma.

ASTRID GNOSIS @ DANCE AFFLICTION/MACAO (MILANO, 28 SETTEMBRE 2019)
Nome importante di origine greca ma radici spagnole e residenza londinese, Astrid Gnosis è un po’ una Moor Mother votata più a una sorta di avant/hardcore/gabber/industrial che al rap, ma sempre con un orizzonte politico marcatissimo. Non poteva che suonare a Macao per un adorabile assembramento di corpi, beat e idee quale Dance Affliction.

CINDY LEE @ TRANSMISSIONS XI/ARTIFICERIE ALMAGIÀ (RAVENNA, 23 NOVEMBRE 2018)
Lande wave in bianco e nero su cui si stagliano visioni psichedeliche deformi e sfocate, ninne nanne analogiche per incubi ricorrenti, chitarre velvettiane che riecheggiano come dentro filastrocche. Torniamo a Ravenna, ancora con un suono e una sensibilità diversa dalle artiste precedenti, con la drag queen impersonata da Matthew Flegel e uno dei concerti più emozionanti della penultima edizione di Transmissions.

MARTA DE PASCALIS @ STANDARDS (MILANO, 9 GIUGNO 2019)
Droni pieni di nostalgia e pattern in loop verso il cosmo: immaginare uno sviaggio come questo, in una tarda mattina di una domenica di quasi estate tra le mura intime di Standards, oggi sembra praticamente un sogno. I concerti a misura d’uomo come questi sono quelli che ci mancano di più e speriamo quanto prima di svegliarci e… tornare ad ascoltare musica live “in presenza”.

MANDOLIN SISTERS @ ZUMA/CASCINET (MILANO, 4 GIUGNO 2017)
Se non siete stati qui (o al Beaches Brew), probabilmente una roba così non l’avete mai vista né sentita. Due sorelle dall’India, una cascata di assoli di mandolino elettrico, un mantra che porta via mentre estende i confini della tradizione classica e folk indiana. Giusto per ricordarci quanto fossero perfette per il sole, il prato, i volumi a cannone e la cascina di ZUMA.

BEMYDELAY @ INVISIBLE SHOW (VILLA D’ADDA, 2014)
In questa serie di concerti che riproponiamo, arriva sempre il momento di abbassare le serrande, spegnere la luce e il telefono per rintanarsi in una dimensione solitaria e notturna. Stavolta lo facciamo grazie alla chitarra folk, sospesa e sognante, di Marcella Riccardi – qui accompagnata da Maurizio Abate, nella penombra di un Invisible Show a Villa d’Adda di un po’ di anni fa.

OVO @ DRUSO (BERGAMO, 13 GENNAIO 2017)
Chiudiamo la serie di concerti di questa settimana con la botta noise e allucinogena degli OvO (Bruno Dorella ci perdonerà se lo inseriamo – insieme alle bordate di voce, chitarra e corpo di Stefania Alos? Pedretti – in questa carrellata di musiciste donne). Esperienza ventennale, capacità di fare rete e avere il DIY come stile di vita, furia ed energia a palate, idee oltremodo chiare: ora diteci se una donna così non sarebbe perfetta a capo di una task force. 

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