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Ezio Cerruti

"Le lobby cercheranno di impedire eventuali normative in merito, ma mi piacerebbe che in etichetta potessero essere riportate tutte le operazioni che vengono svolte nelle varie fasi di lavorazione della vigna e del vino."

Scritto da Martina Di Iorio il 24 gennaio 2017
Aggiornato il 8 febbraio 2017

Luogo di nascita

Alba

Dal 18 al 19 febbraio al Palazzo del Ghiaccio di Milano torna Live Wine, Salone internazionale del vino artigianale con piccoli e grandi vignaioli italiani ed europei. Anche quest’anno abbiamo deciso di intervistare i protagonisti dell’evento per capire la loro idea di vino artigianale. In questa intervista abbiamo parlato con Ezio Cerruti (Alba, 1959) dell’omonima Azienda Agricola.

Zero – Come è nata la passione per il vino? Hai sempre lavorato in questo mondo?
Ezio Cerruti – Figlio di contadini, dopo gli studi, ho deciso di lavorare la terra, la vigna.

Puoi presentare la tua azienda e la sua filosofia? Puoi spiegarci come è nata?
Finiti gli studi ho iniziato a lavorare la vigna. Alla fine degli anni 90 ho iniziato a vinificare la mia uva. Da subito il mio obiettivo è stato di lavorare sia in vigna che in cantina con meno tecnologia e meno chimica possibile.

Quali sono i vini che produci e da che uve vengono prodotti? Ce ne è uno di cui vai particolarmente fiero?
Io coltivo solo uva moscato bianco. Ho cercato di dare una mia interpretazione a questo vitigno che non fosse omologata ai soliti modi di produrlo. Produco un moscato passito e un moscato secco.

Le uve di moscato portate a sovramaturazione
Le uve di moscato portate a sovramaturazione

Quali sono le modifiche sostanziali che hai apportato nel modo di fare il vino, qual è l’elemento più evidente?
Minimo utilizzo di tecnologia e solforosa come unico ingrediente oltre all’uva.

Quante persone lavorano da te? Accogli richieste di giovani che vorrebbero lavorare in un’azienda vinicola? Ne ricevi molte?
Siamo in due. La nostra è una piccolissima azienda che non offre impiego per altri lavoratori.

Naturale, biologico, biodinamico, artigianale…Le definizioni sui vini si sprecano, e il consumatore è sempre più confuso. Voi come definiresti il tuo vino?
Semplicemente vino.

Molti produttori fanno un vanto dell’assenza di solfiti nei propri vini. Nei tuoi vini sono presenti? In che posizione ti collochi riguardo a questo tema?
Faccio anche vini senza solfiti aggiunti ma non credo che questa sia una discriminante per fare vino naturale. E’ comunque importante che la quantità di solfiti aggiunti sia molto bassa.

La cantina
La cantina

Live Wine 2017 si definisce “Salone Internazionale del Vino Artigianale”. Che cos’è un vino artigianale per te?
È un vino in cui chi produce segue direttamente tutte le fasi produttive in vigneto e in cantina.

Ma un vino artigianale è migliore a prescindere da uno industriale? O è solo più sano? È possibile avere un vino più sano per l’organismo intervenendo già in vigna?
È assolutamente indispensabile intervenire già in vigna per avere un vino più sano. Conosco però artigiani che fanno pessimi vini e poco sani.

La maggior parte dei vini sul mercato sono prodotti con diserbanti, concimi di sintesi, pesticidi, ingredienti di origine animale. Sei favorevole a una normativa che costringa i vignaioli a scrivere tutto quello che c’è nelle bottiglie e come viene ottenuto il vino? Perché? In caso affermativo, pensi sia un traguardo raggiungibile in tempi brevi?
Le lobby cercheranno di impedire eventuali normative in merito. Mi piacerebbe che in etichetta potessero essere riportate tutte le operazioni che vengono svolte nelle varie fasi di lavorazione della vigna e del vino.

Una bottiglia di Passito "Sol "
Una bottiglia di Passito “Sol “

Tre bottiglie che porteresti sulla Luna?
Non ho velleità di andare sulla Luna. Ogni bottiglia bevuta con amici è unica.

Cosa bevi a parte il vino?
Birra.

Cosa significa per te bere responsabilmente? Bevi tutti i giorni?
Bere responsabilmente significa bere dopo il tramonto. Bevo quasi tutti i giorni.

E se ti è capitato di non bere responsabilmente, qual è il rimedio per una sbronza?
Poter dormire di più il giorno dopo…