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Andrea Illuminati di Ape Scottadito

"IN LINEA DI MASSIMA PER UN MEZZO BEN RIFINITO E CON ATTREZZATURE PROFESSIONALI OCCORRONO CIRCA 40 MILA EURO. MA PRIMA DI INIZIARE L'ATTIVITÀ E METTERSI IN STRADA BISOGNA AFFRONTARE UNA SERIE DI PASSAGGI BUROCRATICI PER OTTENERE LE LICENZE NECESSARIE"

Scritto da Martina Di Iorio il 31 agosto 2015
Aggiornato il 23 gennaio 2017

Dalle Marche il furgoncino che unisce insieme il mare, la collina ed i monti di queste regione con un menu che propone arrosticini, olive all’ascolana e fritto di paranza. Andrea Illuminati ci spiega come è nata questa idea.

ape-scottadito-carroponte

Quando hai iniziato a cucinare? Spiegaci come e perché ti sei avvicinato alla cucina.

Mi sono avvicinato alla cucina per passione. Mi è sempre piaciuto questo mondo. Nel 2012, insieme al mio socio che aveva già esperienza in questo settore, abbiamo deciso di iniziare questa avventura.

truck e food

Cosa facevi prima di iniziare con il tuo food truck?

Ho lavorato nell’organizzazione di eventi e nel marketing per alcune aziende, alcune di queste molto grandi, e per una federazione sportiva italiana.

Come è nata l’idea di attrezzarne uno? Qual è stato l’investimento iniziale e le difficoltà che avete incontrato a livello operativo?

Io e il mio socio, dopo aver organizzato per diversi anni degli eventi gastronomici locali, cercavamo un mezzo particolare che ci permettesse di poter portare in giro per l’Italia i piatti della nostra tradizione e del nostro territorio. Dopo varie ricerche abbiamo deciso di allestire un’Ape Piaggio perché è uno dei simboli italiani e si legava bene al nostro progetto. L’investimento iniziale dipende molto dal tipo di attività che si vuole intraprendere. Nel nostro caso, viste le dimensioni ridotte del mezzo, abbiamo fatto tutto su misura con conseguente lievitazione dei prezzi. In linea di massima per un mezzo ben rifinito e con attrezzature professionali occorrono circa 40 mila euro. Ma prima di iniziare l’attività e mettersi in strada bisogna affrontare una serie di passaggi burocratici per ottenere le licenze necessarie.

olive

Da cosa è nato il vostro menu? E qual è l’importanza del territorio nella scelta di ciò che proponete?

Il nostro menu è caratterizzato solo da prodotti tipici del nostro territorio. La nostra base è a San Benedetto del Tronto nelle Marche, al confine con l’Abruzzo. Mare, colline e monti si fondono in pochi km ed anche il nostro menu fatto di olive ascolane, arrosticini e pesce fritto si adegua. Tradizione e territorio sono le nostre parole d’ordine.

arrosticini

Dove fate la spesa? E qual è il nome del produttore di cui non potete fare a meno?

Ci serviamo solo da fornitori locali che abbiamo accuratamente selezionato. C’è un grande rapporto di stima e fiducia con loro.

Qual è il piatto assolutamente da provare da te?

Sono da assaggiare tutti!

Cosa ti incuriosisce e mangeresti, oltre alle tue proposte, allo Streeat Food Truck Festival?

Ci sono tante ottime proposte, i miei amici e colleghi sapranno soddisfare tutti i gusti.

Facendo il giro del mondo, quale cibo di strada non ti faresti sfuggire?

Sicuramente la cucina orientale.

Quali consigli daresti a chi vuole iniziare questa attività? Si guadagna con un food truck?

Bisogna avere un’idea originale e svilupparla. Non bisogna trascurare l’aspetto burocratico e poi ci vuole tanta organizzazione e bisogna saper fare dei sacrifici. Per molti questo non è l’unico lavoro ma è un modo per seguire una passione guadagnando qualcosa.

Pensi che questa realtà, abbastanza giovane in Italia rispetto ad altri paesi come gli Stati Uniti, qui possa diventare un fenomeno radicato o solo passeggero?

Non lo so, quello che posso dire è che stanno nascendo tante nuove realtà ma non tutte saranno in grado di rimanere a lungo sul mercato. Visto da fuori sembra tutto facile ma vi assicuro che c’è tanto lavoro prima, durante e dopo l’evento.