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OPAL

Per molti è solo luogo per noi sono tre ragazzi che nel giro di due anni ci hanno garantito sempre grandi feste, e ora ci raccontano un po' di progetti futuri.

quartiere Lambrate

Scritto da EZT il 16 febbraio 2023

Francesco, Vittorio e Fabio sono le tre menti che si “nascondono” dietro Opal. Sicuramente, nel corso di questi ultimi due anni, sarete finiti in quel di Lambrate da Opal. «Ci vediamo da Opal», «andiamo da Opal», «chiusura da Opal?». Ecco in questa intervista vi parliamo di chi ha fatto nascere questo spazio, che non è solo una location o una festa. Un edificio industriale che si accende per eventi in un mood che ricorda un po’ i warehouse party borderline con dj set tra l’electro, l’house, breaks e richiami minimal-tech-house fino all’alba.

Francesco, Vittorio e Fabio ovviamente hanno in comune la passione per la musica elettronica e il clubbing, e secondo Zero sono stati una delle nuove realtà che ha saputo dare una ventata d’aria fresca alla scena notturna di Milano (anche se nessuno di loro è di Milano). L’ambizione però è quella di rendere Opal anche una label, di progettare una capsule collection e di lavorare nella produzione eventi.

Se volete conoscerli di persona vi aspettano alla loro festa dei 2 anni e questa celebrazione ci sembra la giusta occasione per scambiare due chiacchiere con loro.

«La nostra scelta deriva da ciò che l’artista stesso ha da raccontare attraverso la sua musica e la sua ricerca.»

Chi siete, cosa fate, da dove venite, perché siete qui?

FR: Francesco, 29 anni, sono Dj e co-fouder di Opal, vengo da Latina e sono a Milano per lavoro.
V: Vittorio Valigi, 26 anni e lavoro come Art Director freelance e sono co-founder di Opal. Sono originario di Perugia, a Milano da 7 anni, e mi trovo anche io qua per lavoro.
FA: Fabio Zof, 34 anni imprenditore, promoter e socio di Opal. Sono a Milano per lavoro.

Come vi siete appassionati alla musica elettronica e agli eventi?

FA: La mia passione per la musica e per gli eventi nasce a Roma, città dove ritrovo il mio concetto ideale di party e luogo in cui ho avuto la possibilità di avvicinarmi all’universo della musica elettronica.
FR: Mi sono avvicinato alla musica elettronica grazie a un mixato di Luciano sentito nell’auto di un amico l’ultimo anno di liceo. Da lì la mia concezione di musica è andata cambiando.
V: È iniziato tutto quanto verso i 16-17 anni, quando sono andato per la prima volta al Red Zone Club (PG): una volta entrato, ho capito immediatamente che console e sound system erano degli oggetti talmente potenti e simbolici che sarebbero sicuramente diventati una parte presente e costante della mia quotidianità per gli anni a venire. E cosi è stato!

Com'è nato Opal, cos'è oggi e come ve lo immaginate nel futuro?

TUTTI: Inizialmente, a metà del 2020, durante un momento difficile per tutti, Vittorio e Francesco hanno dato vita ad una versione in miniatura del progetto, fondando Opal con l’intenzione temporanea di renderlo un concept store e uno spazio polifunzionale in un loft in Via Pitteri, Lambrate. In seguito, con l’ingresso successivo di Fabio, abbiamo deciso di espanderci, di cambiare location e di virare verso una progettualità più ampia che includesse tutti gli aspetti su cui stiamo lavorando attualmente: produzione di eventi (legati non solo alla musica elettronica), lancio dell’etichetta omonima con release nei prossimi mesi e lancio di una capsule collection brandizzata Opal.
Per il futuro, vogliamo consolidare ed ampliare ulteriormente i progetti attuali, ed affermarci in via definitiva non solo a Milano, ma anche in Europa e perché no, un giorno magari nel mondo.

Fabio, Vittorio, Francesco, che compito ha ognuno di voi nella realizzazione del progetto?

FA: Nel progetto mi occupo della parte amministrativa, di promoting e produzione degli eventi.
V: Gestisco la direzione creativa di Opal. Tutto quello che riguarda la brand identity, e con un grande occhio di riguardo per la visual identity; dai flyer fino ai prodotti che usciranno nei mesi prossimi.
FR: In Opal curo la parte artistica musicale e progettuale, e inoltre mi occupo della parte legata ai dischi, il grande punto di forza che è stato fondamentale per il lancio del progetto.

Se doveste dare una definizione musicale sui generi che Opal porta alle proprie serate come lo raccontereste? Dateci anche tre tracce che oggi rappresentano il suono di Opal.

TUTTI: Sicuramente IDM, electro, techno e synth-pop.

 

FR: DJ Hell & Alan Vega, Listen To The Hiss (Tiefschwarz Remix).

 

 

V: I C It-2, Ectomorph’s Cassandra Complex.

 

 

FA: Nietsch & Gleinser, Etage.

 

 

Da voi sono passati tutta una schiera di nuovi dj (Christian AB, Quest, Brasi, Matthias,...), come selezionate i vostri guest oltre, immagino, a eventuali rapporti di amicizia?

TUTTI: Ci piace sicuramente instaurare un rapporto con l’artista, ma soprattutto la nostra scelta deriva da ciò che l’artista stesso ha da raccontare attraverso la sua musica e la sua ricerca. A oggi c’è molta scelta, ma proprio per questo è molto difficile scegliere il dj giusto e costruirgli intorno la Line up, così da dare un esperienza completa alle persone che vengono ai nostri eventi.

Opal ha sede a Lambrate, vivete in questo quartiere? Cosa vi piace di questa zona della città? Come mai avete scelto questo quartiere come sede del vostro progetto?

TUTTI: Nessuno di noi abita a Lambrate, però c’è un legame particolare al quartiere. Abbiamo davvero tanti ricordi e tanti aneddoti, poiché i nostri primi eventi (Fra & Vitto) si sono svolti principalmente in questa zona, storicamente industriale e in linea con ciò che abbiamo sempre cercato. Ci piace molto il fatto che sia una zona marginale rispetto alla frenesia della città, è lontana dal centro ma allo stesso tempo può essere raggiunta facilmente.

Dopo Milano e Roma e altre città italiane il progetto è riuscito ad arrivare anche a Londra e Berlino, come è nata l'opportunità di fare anche serate all'estero e che tipo di eventi avete organizzato?

TUTTI: Con il passare del tempo l’attenzione fuori Milano è cresciuta arrivando a realtà estere come le città che hai menzionato e non solo. Ci piace molto poter lavorare con artisti e organizzazioni, non solo nel campo musicale, con le quali ci confrontiamo e condividiamo idee, visioni e modi di pensare.
Abbiamo organizzato due showcase in location come Club Der Visionaere ed Hoppetosse a Berlino, Lion & Lamb a Londra e sono in previsione in questo 2023 nuove capitali europee e forse qualcosa extra-europeo!

Nei prossimi giorni festeggerete 2 anni del progetto, cosa avete in programma?

TUTTI: Sono stati due anni super intensi, dove tutta la community ci ha supportato. Chi dall’inizio e chi è arrivato dopo, dagli amici ai collaboratori agli artisti e allo staff, e a tutti coloro che ci seguono. Per questo, per il nostro secondo compleanno, abbiamo deciso di festeggiare: organizziamo un evento di 12 ore con alcuni dei nostri dj resident e amici dietro la consolle, da mezzanotte a mezzogiorno (tutte le info le troverete in mail). Celebriamo questi 2 anni del progetto sperando di aver lasciato qualcosa di prezioso a chi è venuto a contatto con la nostra realtà. Grazie ❤️

La cosa più assurda che è successa a un vostro evento?

TUTTI: Abbiamo diversi aneddoti, uno tra i più assurdi è sicuramente quando una coppia senza filtri ha avuto un rapporto intero sul soppalco in piena serata. Due ore dopo abbiamo trovato degli zoccoli enormi in legno in un angolo dello spazio, non abbiamo mai capito se le due cose fossero realmente collegate. Molto bello, contenti che abbiano percepito il nostro spazio come un luogo di libertà.