L’impatto è dei migliori: un bel ragazzo sfoggia un sorriso naturale e ci chiede se siamo passati per un cocktail. Il cortile è molto bello (o, meglio, i due cortili), ci ripromettiamo di memorizzarlo per una serata in centro all’aperto, ma siamo qui per bere per cui ci dirigiamo senza esitazioni al bancone. Il total black interno ci ricorda che il nero a Milano è il colore della moda, figuriamoci se Dolce & Gabbana poteva esimersi: a dare un po’ di colore ci pensano le bottiglie di Martini e degli altri alcolici, oltre al marchio della casa torinese sulla porta d’ingresso, fotografato dai numerosi turisti stranieri che fanno una pausa dallo shopping del Quadrilatero e si godono la tranquillità di questo bar e bistrot.
Anche i barman e camerieri sono belli e di nero vestiti: ma la cosa più interessante è che sono preparati. Così è inevitabile chiedere un consiglio: quasi scontato che si parta con un ottimo Manhattan con bourbon Maker’s Mark e Martini Riserva Speciale Rubino, una delle bottiglie con cui Martini (finalmente) è tornata a produrre vermut, servito in una coppa fredda, larga e alta, classicamente perfetta. Nel frattempo dalla cucina, dopo due olive e pomodori secchi, arriva un piattino con ostrica gratinata e altri appetizer sfiziosi, che ci fanno venire voglia di provare la cucina, un giorno. Nell’immediato, invece, preferiamo continuare coi Manhattan, provando – su suggerimento dei barman – con il mezcal al posto del whisky. Anche in questo caso il risultato è soddisfacente e siamo pronti per attaccare bottone: avventori e avventrici interessanti non mancano, fate il vostro gioco.