Sui miei certificati anagrafici non è siglato questo avvenimento, ma dovrebbe esserlo: nel dicembre del 2014 fui battezzato da padre Stefano Di Miceli, dj resident del club di via Alfonso Gatto, e monsignora Carola Pisaturo. Grazie a un’amica riuscii anche quella stessa sera a salire sull’altare della consolle e da quel momento l’Amnesia diventò la mia parrocchia. Da cattivo chierichetto mi ricorderò sempre la superiora, suor Davidessa, alla porta a controllare che tutti i fedeli, partecipanti alla messa del sabato sera, indossassero gli abiti consoni all’evento. Venivo ripreso per le mie magliette sportive e le scarpe sporche, ma dopo un bacio sulla nuca, la monaca mi sussurrava all’orecchio: vai, divertiti! Felice come una Pasqua entravo nella cattedrale milanese dell’elettronica mondiale e iniziavo a ballare i mixati dei migliori dj in circolazione fino alle prime luci del mattino. A catechizzare i parrocchiani ci pensavano Paco Osuna, Sven Vath, Ilario Alicante, Beyer, Capriati, Liebing e molti altri, con le loro lezioni di house e techno in quattro quarti.
Dopo qualche anno di poca preghiera e infedeltà, ma qualche Social sulle gambe, una notte rincontrai sulla mia strada l’affezionato club. Le file cambiate. I pr scomparsi, insieme alle liste. Ma l’Amnesia era sempre lì, nel magico parcheggio custodito dell’Atm, ancora più forte di prima. Le emozioni partono dal cortile d’ingresso e finiscono nei bagni. Iniziano dai tre gradini che portano al dancefloor fino a sottocassa. Dall’alto del soffitto tecnologico costellato di luci al pavimento calpestato dai passi di danza. La qualità del suono persiste in tutti gli ambienti, dal bancone del bar al privè. Le vibrazioni partono dalle dita del dj al cuore del pubblico che godurioso balla. Questa è la magia che mi manca.
La mia certezza è che la ritroverò. Sempre lì. Sempre l’Amnesia. Questa stagione come al solito era partita forte con una programmazione piacevolmente spiazzante. Il ritorno di Jackmaster con il socio scozzese Jasper James. Il 18° compleanno con DJ Sneak. Il talento siderale di Kobosil. I suoni made in UK by Solid Grooves. La principessa Charlotte De Witte. Un candidato ai Grammy’s come Meduza. Le congas di Damian Lazarus. Il giullare fenomeno di Boris Brejcha. Il Natale con Ilario Alicante, la nostra tradizione, Marco Faraone, Leon, Markantonio e B.Converso, le nostre eccellenze italiane. Senza dimenticare le date XL al Fabrique. Chissà come avrebbe proseguito.
Sicuramente il Primo Maggio, a seconda dell’evolversi dell’emergenza Covid-19, potrebbe arrivare l’apertura del Social Music City, la serie di eventi che coinvolge ad ogni data all’incirca 10 mila ballerini radicali a Milano. Proprio in questi giorni, lo spazio e le strutture situate all’interno del Lorenzini District sono state messe a disposizione della Protezione Civile. L’intrattenimento al servizio del bene comune e più grande, per tornare quanto prima a ballare tutti insieme. Per il momento togheter we dance alone con il dj set only vinyl da casa Leon, il dj di Teramo grande amico del club milanese, in diretta streaming alle ore 23 di sabato 28 marzo sui canali Facebook dell’Amnesia.