Luca Massaro, classe 1991, regala a Porta Nuova l’immagine di un charro messicano che posa dando le spalle a un ciclopico lettering rosso acceso. La scritta alle spalle del cowboy recita: Milano. La fotografia Massaro l’ha scattata in una delle regioni più povere del Messico, catturando un paesaggio contemporaneo dove la cartellonistica pubblicitaria è riuscita a rendere indistinguibili mondi più che distanti. Camilla Gurgone (1997) chiede invece a un’intelligenza artificiale che ruolo ricoprirebbe nell’economia contemporanea se non fosse già stata assunta come un temuto e sovra-impiegato strumento produttivo. “Se dovessi lavorare”, ha risposto l’IA, “mai farei il dipendente, piuttosto sarei uno psicologo, un mental coach di speranze, consulente dei desideri”. Con queste parole l’artista ha contornato la colonna che svetta di fianco al tavolo delle riunioni negli uffici di Volvo Studio Milano.
Massaro è un fotografo affascinato dalle vetrine e dalla grafica pubblicitaria. Gurgone raccoglie gli scarti urbani di una tipologia di carta – quella termica – usata negli scontrini fiscali. Dal cielo della cartellonistica alla terra degli scontrini, entrambi attingono dagli stilemi del paesaggio contemporaneo, personalizzando gli elementi visivi. Il modo e il tempo del quotidiano, la sua fruizione che da distratta si fa intima, personale: su queste intercapedini, hanno lavorato i due giovani protagonisti della prima parte della programmazione espositiva 2024 realizzata dalla galleria milanese Viasaterna per Volvo Studio Milano.
Viasaterna “è una strada” attraversata dai nomi più promettenti del panorama artistico milanese, Volvo Studio un’antenna ricettiva e curiosa. Dal 2022 collaborano alla programmazione di mostre di artisti emergenti e mid career negli spazi di Volvo Studio Milano. Di anno in anno il team di Volvo Studio Milano chiede agli artisti di suggerire nuove visioni sul mondo approfondendo attraverso lo sguardo dell’arte i temi cari al brand come la sostenibilità, il rapporto tra umano e naturale, l’innovazione. L’esito, ogni volta, è un’immersione profonda.
Per strutturare la programmazione annuale Viasaterna e Volvo Studio Milano partono da una rosa di nomi proposti dalla galleria – collaborazioni già avviate e fruttuose, oppure nuove scoperte – per innescare un processo di ricerca che muove dai portfolio ma che approda sempre a produzioni originali. Di fatto, Volvo Studio Milano sostiene la realizzazione di nuovi progetti, aiuta gli artisti a dar vita a bozzetti, a dissotterrare sogni e ad avvicinare speranze allontanate. I vernissage sono accompagnati da un talk sulla pratica dell’artista, che regala uno spazio di enunciazione e un palco di visibilità. Non manca poi la lenta costruzione di un archivio nella forma dei canali digitali di Volvo Studio Milano che raccolgono – per il futuro – le opere, le parole e i volti degli emergenti.
Ma l’aspetto di questa immersione profonda che ho trovato più peculiare sta nella doppia fruizione delle opere che avviene all’angolo tra via della Liberazione e via Melchiorre Gioia. È di Chiara Angeli, Head of Commercial Operations di Volvo Car Italia, infatti, l’idea di installare gli artefatti all’interno degli uffici di Volvo Cars.
Pertanto da Volvo Studio Milano viviamo, da una parte una mostra tradizionale, dall’altra va in scena la fruizione quotidiana delle opere: la reazione riflessiva di chi lavora all’interno degli uffici e le guarda tutti i giorni oppure la peculiare sovrapposizione tra i visitatori che chiedono di vedere la mostra mentre qualcun altro nello spazio espositivo sta lavorando. Di nuovo, il tempo e il modo del quotidiano, e il tempo e il modo dell’osservazione e della riflessione. Se Volvo Studio Milano si offre come un luogo di trasversalità tra le arti e i pubblici, l’arte di Viasaterna rappresenta un ulteriore scarto di innovazione nel panorama espositivo milanese e italiano. L’incontro di queste due originalità rende le mostre imperdibili.
[IMG © Carlo Cossignani, Courtesy Viasaterna]E, a proposito di occasioni imperdibili, il 10 settembre da Volvo Studio Milano ci aspetta l’ultimo atto del programma 2024. Il progetto è firmato dallo scultore e pittore Carlo Cossignani (Porto San Giorgio, 1981) che presenterà un corpus di opere su carta e una sorprendente scultura concepita site-specific per gli uffici di Volvo Studio Milano, dove protagonista è il dialogo tra il vuoto e la forma.
Qui il link per registrasi.