Quando l'arte progetta e non arreda. Quando l'artista dà forma a una visione e tu sei lì, oltre l'ambiente. A volte capita; capita che vai a vedere una mostra e torni a casa che ci vedi meglio; vedi meglio l'ombra della luce sulla parete, gli angoli della libreria, il riflesso delle boccette di profumo nello specchio della toilette. Arte che non ambienta, ma dà forma allo spazio con i suoi strumenti: la luce, i colori, stesi un tempo sulla tela, oggi riflessi nello spazio. A volte capita; capita che al pronunciare ad alta voce il nome dell'artista senti il carattere del suo lavoro. Provo con Olafur Eliasson: sibilo di riflessi, eco di natura nordica, atmosfera diafana e pallida, H2O sotto qualsiasi forma chimica, nebbia, umidità, rigore stroboscopico, aprospettiche visioni NASAli, equilibrio di vocali e consonanti per un suono elementare ma sofisticato, scale di colori indescrivibili, anticamera di una nuova percezione. Moto luminoso nella discontinuità dello spazio. Quando l'arte progetta e non arreda. A volte capita.
Olafur Eliasson. Delight and other luminous movement
Gall. Emi Fontana - V.le Bligny, 42 - Milano
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