Dj Spooky

Arriva Dj Spooky, uno dei personaggi più interessanti della nuova scena musicale newyorkese. Più che un dj un vero e proprio terrorista sonoro… con qualche marcia in più.
Descrivere Dj Spooky non è una passeggiata. È Newyorkese e orbita nell’area sperimentale del Knitting Factory, locale leggendario che ha visto passare sul suo palco tutta l’avanguardia della città e non solo, gente come John Zorn, Lee Ranaldo dei Sonic Youth e a buttarne. Proprio riguardo Lee Ranaldo: qualche tempo fa parlando con un amico fotografo che si trova spesso a New York, ho saputo che ha tenuto proprio con Dj Spooky una serata al Knitting Factory, a dir poco devastante: i due si sono dati battaglia a colpi di chitarra in pieno feedback e dischi maltrattati.
Le produzioni di Spooky sono sorprendenti, e a cavallo fra attitudine breakbeat, rumorismo ambientale e zone industriali da assalto all’arma bianca. Come deejay riesce a ricostruire mondi inediti, in un cut’n’paste fuori da ogni regola. Certo non è esattamente un tipo da far ballare le masse, ma indubbiamente ha imposto un suo stile deragliante e sconnesso, che punta dritto allo stomaco. L’unico nome al quale lo si potrebbe in qualche modo assimilare, pur essenso diversissimo, è Tricky. Almeno per la vena corrosiva e decadente che possiede.
Spooky fra l’altro scrive, organizza, non sta mai fermo. È un personaggio multiforme e inqueito, che sposta ancora più avanti il concetto di produttore o dj. La città dove vive lo rappresenta, e lui ne rappresenta in qualche modo l’anima. Corrotta e distorta. Intontita dal pugno di ferro del suo sindaco, Rudolph Giuliani. Irriconoscibile e placata fino all’innaturalezza. Spooky se ne va in giro proprio per ricordarcelo. Se ne volete sapere di più non lasciatevelo sfuggire. - Steve di Rico