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Kyle Hall

9/3/2012, Dude (ex Binario 1), Via Plezzo 16, Milano

di Emanuele Zagor Treppiedi

Neppure ventenne, Kyle potrebbe essere considerato come un giovanissimo Theo Parrish. Con la madre cantante, il padre proprietario di un club e lo zio, Dj Raybone, fa grandi scorpacciate di musica.
È uno che si concentra, Kyle, e tralascia tutte quelle manie di protagonismo proprie di altri dj suoi concittadini (ormai non più giovani) come i Visionquest. Il suo approccio al set è viscerale e intenso quanto quello di Theo, tecnicamente ineccepibile e con una proiezione musicale che, partendo dall'house e dalla techno di Detroit, si spinge fino ai territori dalle ritmiche più insidiose e spezzate che l'hanno portato sulla rinomata Hyperdub di Kode9. Diversamente da Parrish, tuttavia, non enfatizza la componente soul e r'n'b del proprio background. Chi lo scorso novembre durante Viva Club to Club ha preferito spagliare fuori dalla Fondazione Pomodoro si è perso un grandioso e coinvolgente dj set, mentre a Roma a gennaio c'è stato chi ha baciato Kyle in fronte. Seppur peccando di eccessiva esterofilia, almeno nel clubbing ci piace puntare sui giovani.

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