Neppure ventenne, Kyle potrebbe essere considerato come un giovanissimo Theo Parrish. Con la madre cantante, il padre proprietario di un club e lo zio, Dj Raybone, fa grandi scorpacciate di musica.
È uno che si concentra, Kyle, e tralascia tutte quelle manie di protagonismo proprie di altri dj suoi concittadini (ormai non più giovani) come i Visionquest. Il suo approccio al set è viscerale e intenso quanto quello di Theo, tecnicamente ineccepibile e con una proiezione musicale che, partendo dall'house e dalla techno di Detroit, si spinge fino ai territori dalle ritmiche più insidiose e spezzate che l'hanno portato sulla rinomata Hyperdub di Kode9. Diversamente da Parrish, tuttavia, non enfatizza la componente soul e r'n'b del proprio background. Chi lo scorso novembre durante Viva Club to Club ha preferito spagliare fuori dalla Fondazione Pomodoro si è perso un grandioso e coinvolgente dj set, mentre a Roma a gennaio c'è stato chi ha baciato Kyle in fronte. Seppur peccando di eccessiva esterofilia, almeno nel clubbing ci piace puntare sui giovani.
Kyle Hall
9/3/2012, Dude (ex Binario 1), Via Plezzo 16, Milano
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