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Gogol Bordello

10/07/2006, Villa Arconati a Castellazzo di Bollate (Milano)

di Diego OX4 Ballani

Rido come un pazzo all'idea di veder sfilare questa accolita di depravati nella solita cornice in cui, solo qualche giorno più tardi, si esibira l'irreprensibile Morrissey. Il gruppo di Eugene Hutz non è fatto per suscitare indifferenza. Il loro assalto è frontale: colorato come il circo Barnum e fetente come l'alito di un alcolizzato. Eppure distogliere lo sguardo è impossibile. Probabilmente se Mano Negra e Les Negresses Vertes fossero ancora attivi, ripudierebbero questo loro figlio deforme, sebbene risulti impossibile non inquadrare i Gogol Bordello nel ritratto di famiglia della patchanka europea. Un suono totale, figlio dei conflitti balcanici, delle banlieue in rivolta, della Londra che brucia. Ecco, forse i Gogol sono disgustosi perchè il mondo è disgustoso. E grandioso al tempo stesso. Se avete apprezzato l'ultimo "Gypsy Punks: Underdog World Strike", l'album prodotto dal grande Steve Albini, con cui i Gogol Bordello hanno spostato in avanti di qualche gradino la soglia della tolleranza e del buon gusto, magari sarete preparati ad affrontarli dal vivo. Ma magari no.

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