Ecco cosa ha commentato il mio amico Sergio raggiunto in quel di Bari via e-mail sul dj cileno: "Eh, sì lui molto molto bravo!!!! Sentito a Londra quando avevo 17 anni. Oggi ho comprato l'ultimo suo disco. È molto disco. Molto 80. Un suono di fondo techno. Anche se poi diventa elettro pop. Passando per il clash e toccando a volte l'acido, finendo tanto per cambiare nel più gelido e livido ma piacevole minimalismo. Che piu che tedesco io lo definirei belga. Anche se nella traccia 6 del secondo disco c'è molta Norvegia. Sicuramente seratona bomba nucleare. Poi chiusura!!!! Ma se vengo 2 pass ci sono? Ti piace come scrivo? Potrebbe essere una recensione?". E voi cosa dite? Se li merita gli accrediti il ragazzo? A me non piace fare il professore. Però dovevo un po' allungarlo questo pezzo. Per cui vi dico che l'ho ascoltato al Tenax di Firenze lo scorso dicembre, mi sembra di tagliare ancora col coltello l'energia sprigionata quella sera, tra orde di ragazzini super happy, litri di vodkaredbull ghiacciata e uscite decompressive al freddo. Suono. Voce. Pausa. Silenzio. Suono. Pausa. Suono. Suono. Silenzio... La sua minimal techno riesce a trasportarti verso confini mai esplorati dalla mente. Utimo Jetlag invernale, poi tutti all'Idroscalo!
Ricardo Villalobos
19/5/2006, Magazzini Generali, via Pietrasanta 14, Milano
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