Roberto Cuoghi, Chris Burden e Ryan Gander

Struggente come una canzone che ti ricorda un amore che potrebbe essere stato e non è. Intelligente, sottile, silenziosamente perturbante e suadentemente familiare. Clinica, ma anche sexy. Mei Gui è l’opera presentata da Roberto Cuoghi da De Carlo. Che basta, inutile menarla, si conferma la galleria con le proposte migliori a Milano. Mei Gui è un’installazione ambientale che fa saltare senza ritegno le regole (ce ne sono mai state?) della sound art. Ed è spazio puro, rivestito e investito di un suono che ti obbliga a muoverti, ad avvicinarti a delle casse depotenziate e poi ad allontanartene. A metterti in ascolto, a sintonizzarti su una frequenza. A fare uno strano balletto. Concludendo che, chiunque abbia fatto quell’opera, una bizzarra riproposizione di un canto cinese, si è chiuso in una stanza e si è divertito, uscendone con una cosa semplice ed emozionante: la qualità. E la verità. Quella che si incontra raramente. Ma che è meraviglioso a volte esista, e che zufoli insieme alle opere di Chris Burden al piano terra. I nostri omaggi.