Milanesiana 2007

I conflitti dell’Assoluto. Non è il titolo di un saggio filosofico, ma il tema dell’ottava edizione dell’evento milanese ideato e diretto da Elisabetta Sgarbi. Come a dire che si punta in alto. Il leitmotiv della Milanesiana è sempre stato un passo a tre: letteratura, musica, cinema. Mescolati, come tutto sembra mescolato in questa città; pensati come caos creativo. Il Pulitzer Michael Cunningham apre l’edizione di quest’anno, accompagnato da Andrés Serrano e Antony & the Johnsons. Il Nobel Naipaul e le sue ricerche sul fondamentalismo islamico s’accompagnano a Michele Campanella, interprete lisztiano per eccellenza. Kasparov è affiancato dal matematico Odifreddi, mentre Philip Glass sarà ospite della serata “Antartide: Assoluto naturale” e Meredith Monk di quella dedicata all’”Assoluto di Israele”. Poi basterebbe fare dei nomi: Pamuk, Sokurov, Jodorowsky, Friedkin e da lì arrivare - con 100 ospiti internazionali, 7 Premi Nobel, 2 Pulitzer e 22 proiezioni - all’ultima serata con Lou Reed e il suo “Berlin”, album del ’73 dedicato al dramma di una città divisa. Intenzioni sempre più alte per l’appuntamento meneghino. Roboante, forse un po’ snob. Per pochi, ma anche per tutti. Assoluto e relativo.