Nino Migliori - "La materia dei sogni"

La congiuntura economica è sfavorevole, lo sappiamo e la sensazione è che tutti tendano a buttarsi sulla forma di sperimentazione più economica: la fotografia.
È un peccato che questo medium, guardato dall'alto in basso sin dai suoi albori o comunque trattato da sempre come una questione a sé, venga valorizzato solo in questi frangenti. D'altra parte si sa, le mostre fotografiche costano meno e in genere si vendono anche meglio.
Non è il caso della fondazione Forma, che invece nasce da un'agenzia fotografica e casa editrice (Contrasto) e che quindi ha creduto fin dall'inizio, seppur nel proprio interesse, nella pellicola impressa prima e nella sintetizzazione delle immagini in pixel poi.
Proviamo a dimenticare i retroscena e guardiamo gli autori e il loro lavoro. Nino Migliori ha alle spalle più di 60 anni di ricerca. Ha iniziato a catturare immagini negli anni del realismo (gli anni 40) per poi dar vita a “Muri”, lavori “off-camera”, cliché-verre, pirogrammi e ossidazioni, che troveremo tutti in mostra insieme con le polaroid e le opere più recenti.
Sì, perché Migliori non ha appeso la macchina fotografica al chiodo, continua a lavorare, segno che anche con la fotografia (analogica in questo caso) si può ancora sperimentare e non solo facendo di necessità virtù.