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Pet Shop Boys

18/7/2007, Villa Arconati a Castellazzo di Bollate (Milano)

di Ale L'Hippy

Se nella musica esiste - come dicono - un mondo parallelo, fantastico, sintetico e plastificato, allora è quello abitato da strani personaggi di lattice, con capelli di colla e occhiali grossi (comprati nel 1980 da Harrod's e non nel 2007 da HM). Personaggi che si fanno chiamare Pet Shop Boys. La musica del duo inglese sarà la classica che ascolteranno i nostri nipoti, perché se la ruota gira - come dicono - nel futuro non avranno bisogno di un mondo parallelo, lo vivranno. Non siamo malati, non del tutto almeno: aspettate che abbiano inizio le danze per giudicare. Sì, stasera si balla. Noi, tra i 20 e i 30, vogliamo bene a questi due scanzonati e flashati borghesotti britannici. Che ci hanno fatto sognare con inni generazionali intelligenti come "West End Girls", "It's a Sin", "Always on My Mind", "Heart", fino alla recente "New York City Boy", il ragazzo della Grande Mela sicuramente amico di Frangetta. Senza dimenticare "Go West", pezzo da stadio sulle quali note Cannavaro ci rese ancora una volta fieri di essere italiani. Se nella musica esiste - come dicono - un mondo parallelo, è anche merito dei ragazzi del negozio di cuccioli.

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