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Veglia di Natale ed Eucaristia della notte

24/12/2008, Duomo di Milano

di Knud Walter

Guardandolo dallo Zucca, penso a quando il vescovo Antonio da Salluzzo e Gian Galeazzo Visconti posarono la prima pietra nel remoto 1386. Eppure le generazioni milanesi più giovani e molti immigrati non ricordano il Duomo senza impalcature. Fortunatamente l'arrivo delle vacanze e dell’inverno portano con sé il regalo più sospirato: rivedremo la facciata della chiesa che dà il nome alla piazza più importante della città, il monumento simbolo dell’architettura gotica italiana, la casa de la Madunina (che non è d’oro, ma di rame dorato). La Messa di Natale si celebrerà infatti in un Duomo tirato a lucido, pronto per la benedizione ufficiale fissata per l'Epifania, quando la facciata sarà restituita a una città che ritroverà così un simbolo, un segno di speranza, di rinascita. Proprio come quando sul portale fu apposta la dedica a Santa Maria Nascente e San Carlo Borromeo, il santo milanese, la consacrò nel 1572 mentre non era ancora stata terminata (sarà cominciata qui la tradizione di inaugurare qualcosa prima della fine dei lavori?). La fabbrica del Duomo, custode del patrimonio, non ha mai brillato per velocità, lo sappiamo. Ma che senso ha parlare di tempo quando di mezzo, che ci crediate o no, c’è l’eternità?

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