“Quando si trova bella una donna, non si pensa che alla sua superficie, ma se la si rigirasse come un guanto, tutto il mondo sarebbe disgustato. È bizzarro.” Ecco Cronenberg. Uno che fa venire i brividi pure a Scorsese, che ammette di aver avuto paura d’incontrarlo dopo la visione dei suoi film. Canadese, di Toronto, città “immobile”, frequenta McLuhan, indeciso tra scienze e letteratura. Divora pile di libri, studia entomologia, s’innamora di Jancsò, Resnais, Antonioni, si nutre delle pagine cristalline e deliranti di Burroughs, Miller e Gibson. Il suo cinema, ossessionato dal movimento, dalla mutazione e dagli impulsi repressi che formicolano nelle viscere, ordisce profezie della nuova carne e delle sue secrezioni. Per mostrare l’immostrabile e dire l’indicibile, la personale propone 3 rarissimi lungometraggi ("Stereo", "Crimes of the future", "Fast Company") e 4 mediometraggi televisivi inediti in Italia. Se siete fuori Milano, munitevi di capsula teletrasportatrice à la Jeff Goldblum. Puntate sullo Spazio Oberdan e occhio agli insetti.
David Cronenberg
12/01/2006 - 28/01/2006, Spazio Oberdan, V.le Vittorio Veneto 2, Milano
Social