Céleste Boursier-Mougenot - "From Here to Ear (Version 15)"

L'entomofobia (paura degli insetti) e l'ornitofobia (paura degli uccelli) condividono una radice di base: l'imprevedibilità di moto. Proiettare nello spazio il comportamento di un insetto o un uccello risulta all'uomo pressoché impossibile, per motivi che pertengono alla sfera neurologica. Mi sono spesso chiesto cosa ci fosse di inquietante nel pennuto "The Birds" di Hitchcock – orsù, son pur sempre uccellini! -, finché non ho capito che il "vacuum del terrore" stava proprio nell'assenza di un motivo, di una causalità nell'attacco degli stormi. Il fatto che Céleste Boursier-Mougenot voglia trasporre l'entropia alata nel Cubo dell'Hangar e tirarci fuori un concerto continuo fatto da strumenti amplificati e sollecitati dai movimenti animali rappresenta un'interessante variazione sul tema dell'impro/free-form in salsa performativo-etologica. Un conto, però, è parlarne. Altra cosa è trovarcisi immersi. Da questo punto di vista, la performance dell'artista francese (già rodata al Barbican Art Center di Londra) sarà anche uno schiaffo emotivo ai fobici in terapia d'urto e ai fan di Superquark. Ad arricchire l'opening, Surasi Kusolwong animerà il suo ping-pong site specific (in mostra all'Hangar da giugno) con una performance e un mercatino popolare.