Diciamolo subito: a dispetto del nome sfortunato, il bar della Fondazione Prada in quanto tale è, se non il più bello del mondo, sicuramente nella top ten. Wes Anderson ha voluto omaggiare i vecchi bar della città, ma più che una copia qui è venuto fuori un capolavoro. Anche l’atmosfera è di quelle che si respirano nei migliori bar: il pubblico, eccitato dalla bellezza del luogo, parla, chiacchiera, beve, insomma non sta lì a mettersi in mostra, e se c’è qualcuno inavvicinabile è facile che lo becchiate davanti ai flipper che aspetta il proprio turno con le 100 lire in mano.
Insomma, se venite verso sera è facile che ci sia più gente al bar che non negli edifici della Fondazione, il che può essere un pregio sotto tutti i punti di vista. Non ci siamo invece per quanto riguarda i cocktail: che senso ha mettere il Mint Juleps in lista se non lo servi nel bicchiere giusto? Per non parlare del Bloody Mary, neanche miscelato, o del Margarita in cui si sentono i pezzettini di ghiaccio. Il personale, seppur sorridente, vaga per la sala, e non spiega alle donzelle al bancone che le favolose “palline” di arachidi servite come appetizer non sono di tutti, ma nostre. La prossima volta berremo una birretta in zona flipper.
Bar Luce
Largo Isarco 2, Milano
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