Inseguo Daniele da tanti anni: agli albori da Vinoir, poi al Panificio Longoni, Mercato del Suffragio, Hic Enoteche e infine da Vineria Eretica. Non ho ancora capito se i posti in cui ha lavorato erano già i miei preferiti o lo sono diventati grazie a lui.
Grembiule, codino brizzolato e una bottiglia sempre in mano, professione sommelier appassionato.
Finalmente ha aperto il suo posto, assieme ad altri due validi moschettieri (Marco in cucina, Andrea in sala). Mai avrei immaginato che il posto sarebbe stato a due passi da dove lavoro, nel quartiere Morivione (eh?), a sud della Bocconi, la terra di mezzo. Una vera e propria oasi nel deserto con tanto di micro spiaggia e sdraio in dotazione.
Si chiama Mestè (professione, in dialetto milanese) e offre una cucina senza fronzoli, non scontata e con materie prime da produttori super. A pranzo adoro le mezzemaniche al ragù, ma anche le trecce piacentine (ovvero tortelli home made) e il pollo a bassa temperatura sono da applauso. Di sera il menu si arricchisce con crostoni e altri facili pre-cena (per una botta e via), il tutto sapientemente annaffiato da una bella selezione di vini naturali, grandi classici ma anche vere e proprie chicche.