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Luppolo Station

ZERO here: beve birra al binario.

Categories Bars Pubs Restaurants

Contacts

Luppolo Station Via Giuseppe Parini, 4
Roma

Time

  • lunedi 12–02
  • martedi 12–02
  • mercoledi 12–02
  • giovedi 12–02
  • venerdi 12–02
  • sabato 18–02
  • domenica 18–02

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Prices

Mi piace pensare alla Stazione del Luppolo come un approdo mitico al quale si giunge dopo una drammatica nottata passata nelle cuccette del treno notturno Roma-Monaco in occasione dell’Oktober Fest e dove si viene accolti con boccali di birra fresca servite da uomini e donne in costumi bavaresi. Ora, Trastevere non sarà la Baviera, ma in quanto a birra sicuramente non sfigura. A poche centinaia di metri dalla stazione ferroviaria de noantri, sulla salita di via Parini che si inerpica per Monteverde, si trova il giusto ristoro che ogni viaggiatore affaticato e assetato merita. Arcate liberty in ferro a ricordare le vecchie stazioni di inizio Novecento, un bancone lungo dove si contano 20 spine, un tabellone dove sono segnate le birre in rotazione che ricorda quello vecchio stile degli orari dei treni – quello dove i numeri non venivano cambiati digitalmente ma meccanicamente, con un fruscio che era più straziante di una finale ai rigori visto che di solito significava ritardi abominevoli – due piani dove sedersi comodamente, al tavolo o in poltrona. L’attenzione al cibo è pari a quella riservata alla scelta delle birre, per cui il consiglio è quello di sfamarsi qua, piuttosto che farsi depredare al vagone ristorante per un tost rancido. Come detto, le birre sono tantissime, 20 spine che coprono tutto l’arco di varietà e di paesi: ad esempio Jacob, Hummel (Germania), De Ranke (Belgio). Rappresentatissima è l’Italia, com’è giusto che sia: Rurale, CR/AK, Mastino, Birranova, Ducato, Hammer, Brewfist. Un distinguo che bisogna fare rispetto a tanti altri locali è la possibilità di ordinare la birra sia in formato grande (€ 6) che piccolo (€ 3,5) in modo da poter scegliere anche di assaggiarne diverse. Per quello che riguarda la cucina, sicuramente sono da provare i secondi piatti che includono la birra nella loro preparazione, ad esempio la guanciotta di manzo mantecata con riduzione di bock o il filetto al pepe verde sfumato con la saison. Seguono i panini “Cacio e Pepe” o “Amatriciano” – ovvero delle riletture dell’hamburger con alla base un 180gr. di chianina – e anche i primi meritano una chance, soprattutto se di derivazione romana o con sughi di carne a cottura lenta. In caso di indecisioni lancinanti sull’accoppiamento birra-cibo, per ogni piatto c’è l’abbinamento consigliato.