C’è poco da dire quando dietro la consolle c’è uno come Kai Alce. Parlano i suoi dischi, la sua passione e la sua bellissima storia. Un percorso regolare, a regola d’arte, partito con gli ascolti jazz del padre e passato obbligatoriamente attraverso l’hip hop fino ad approdare a quell’house che, grazie a lui, ha reso Atlanta una costola importante della Motor City.

La Detroit che l’aveva conquistato durante un periodo di lavoro al Music Institut, fianco a fianco con gente come Derrick May e Kevin Saunderson, e che si è portato dietro con un approccio sempre libero e indipendente, vedi le uscite su Mahogani Music (etichetta di Moodyman), FXHE (Omar S), Real Soon (Uk) e Deep Explorer. Fino alla sua propria etichetta NDATL Muzik, acronimo che raccoglie le iniziali dei luoghi della sua vita (New York, Detroit, Atlanta), che ha dato e continua a dare molto alla musica house. Poco da dire davvero.