Ad could not be loaded.

ven 15.07 2022 – dom 08.01 2023

Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries

Dove

Triennale di Milano
Viale E. Alemagna 6, 20121 Milano

Quando

venerdì 15 luglio 2022 – domenica 08 gennaio 2023

Contatti

Sito web

Eccoci arrivati, dopo rimandi e attese, a noi la 23ª Esposizione Internazionale di la Triennale Milano. L’intero edificio, dentro e fuori, si presenta riallestito, plasmato intorno alla direzione del vero sconosciuto, ovvero Unknown Unknows, quello che non sappiamo di non sapere. Un giro di parole che, una volta assimilato, ci lascia tipo “ah”. Il palinsesto è articolatissimo e si snoda attorno alle riflessioni portate dalla curatrice Ersilia Vaudo, astrofisica e Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea, che ha seguito la mostra tematica con un importante contributo allestitivo dei Space Caviar realizzato da WAS, che porta in scena tutta l’innovazione tecnologica della stampa 3D e un approccio ai materiali sostenibile. Si scivola tra visioni, opere d’arte e nuove tecnologie, che si muovono sulla soglia sottilissima delle possibilità in divenire, con forti richiami alla dimensione dell’Universo e le declinazioni del cielo. Accanto, al secondo piano, si apre l’ala di destra della Triennale che ospita la grande mostra curata dalla Fondation Cartier pour l’art contemporaine, dal titolo Mondo Reale che ci riporta dritti dritti qui, a casa, raccontando diverse forme del legame con il nostro pianeta – con un delicatissimo intervento allestitivo dei Formafantasma. Altra parte fondamentale dell’Esposizione Internazionale è, giustamente, il contributo internazionale portato dai 23 paesi stranieri accolti al prima piano (e nel public program) che si articola in una serie di padiglioni con una importante collaborazione con dell’architetto Francis Kéré, autore anche della grande torre all’esterno delle Triennale, nella quale invita a sostare e riflettere sui nuovi panorami e gli stimoli ricevuti.

Per quanto riguarda l’Italia entra in gioco Marco Sammicheli che ha curato La Tradizione del nuovo, un titolo dall’accezione quasi romantica che racconta lo spirito che muove il design italiano e che, come sottolinea anche il curatore, lo ha portato e lo porta ad essere una vera potenza e un punto di riferimento per il mondo intero. Una qualità che si fonda sulla capacità di nutrirsi della storia per alimentare la fame di nuovo, di prospettive e di assolute capacità di comprendere e declinare i bisogni, anche quelli non ancora consapevoli, del nostro vivere. L’allestimento è mutato, porta lo sguardo a muoversi di continuo, con stanze ad accoglierlo e un percorso tra le tappe della storia del design e della Triennale che ci hanno portato qui oggi, per riflettere davvero sul significato e la forma di possibilità. 

Un occhio di riguardo va al Corridoio Rosso, un progetto di Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa con l’allestimento di Margherita Palli, perché riesce a cogliere il mistero, lo sconosciuto e le sue riflessioni, in tante declinazioni dell’arte antica e della cultura creando un’atmosfera davvero unica.

Ma la 23ª Triennale è tante cose e non lo dico giusto per dire, ma perché il palinsesto che gli si apre intorno come un ventaglio è davvero ricco, con contributi dal mondo della musica, del teatro, dei videogiochi dei talk e dei laboratori per ogni età. E noi ve ne parleremo tanto e spesso, per permettervi di entrare a fondo in questo Universo che un po’ è il nostro e un po’ è un grande sconosciuto.

Scritto da Annika Pettini