Ci sono sensazioni che non so sezionare, che mescolano un sapere a priori e una sensazione fisica di memoria, ogni tanto diventano anche dei sapori. Ciò che provoca questa commistione confusa ma sorprendente di cose sono spesso suoni, melodie che risiedono in strumenti antichi ma sempre presenti, che hanno l’aspetto della terra in cui sono nati anche se non si servono di immagini. Come la tiorba, con la sua pancia ampia, al primo tocco è subito vita vera. Nino Laisné e Daniel Zapico portano in scena tutto questo senza scivolare mai oltre l’essenziale, in bilico tra onirico e reale. Un racconto silenzioso che si muove sotto pelle.
Scritto da Annika Pettini