L’installazione del duo Nomeda & Gediminas Urbonas è una testimonianza del potere diplomatico dell’arte all’interno di conflitti a eredità storiche complesse, attraverso la rievocazione di una gara di colombi viaggiatori per la pace come simbolo interspecie di riparazione culturale.
La Villa viene così immaginata come un contenitore di storie collettive e personali e un punto di partenza per analizzare una storia di liberazione dall’occupazione e il ruolo che vi ha svolto l’arte, in particolare per il rapporto tra esseri umani e animali come possibile via di uscita dal conflitto e dalle sue sedimentazioni.
Scritto da La Redazione