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sab 27.01 2024 – lun 01.04 2024

Juergen Teller: i need to live

Dove

Triennale di Milano
Viale E. Alemagna 6, 20121 Milano

Quando

sabato 27 gennaio 2024 – lunedì 01 aprile 2024
H 11:00 - 20:00

Quanto

€ 15/12/7,50

Contatti

Sito web

Juergen Teller, Self-Portrait with pink shorts and balloons, Paris 2017

Centre Pompidou, Parigi, 2019: Juergen Teller e Dovile Drizyte, ricorrendo a una formula un po’ grezza che definisce qualcosa che si stima estremamente buona, concordano sul fatto che Francis Bacon sia davvero the dog’s bollocks. Sempre al Centre Pompidou, i due hanno modo di scoprire che nel 1971 ebbe luogo una leggendaria retrospettiva dell’amato pittore irlandese al Grand Palais.
C’è una cosa sulla quale i due non concordano: Drizyte è certa che prima o poi anche le fotografie di suo marito verranno esposte lì, nella monumentale struttura d’acciaio e vetro che dall’Esposizione universale del 1900 ospita le più rilevanti mostre d’arte internazionali. Teller questo lo trova semplicemente ridicolo. Eppure, quattro anni dopo, nel dicembre del 2023, la più ampia retrospettiva del suo lavoro viene presentata al Grand Palais Éphémère di Parigi.

Oggi potete fare un giro in Triennale per vedere (quasi) la stessa mostra: oltre 1000 opere tra lavori personali e commerciali, scatti celebri e nuove serie fotografiche, oltre a video e installazioni, ricostruiscono anche a Milano vita e carriera del fotografo di moda che ha dato un nuovo volto alla celebrità e al divismo, con una selezione in parte differente rispetto a quella della mostra parigina.

Kim Kardashian, Joan Didion, Kate Moss, i Nirvana, Vivienne Westwood sono solo alcune delle celebs immortalate da Teller negli anni. Per questa mostra dimenticate però l’estetica glam, perché in questi scatti l’illuminazione è granulosa, i soggetti ritratti non subiscono ritocchi, hanno la pelle lucida o rughe e sono colti en plein air in momenti (almeno apparentemente) spontanei. Niente a che vedere con l’immaginario (ormai cringe) della glamourous Los Angeles fatta di attori, influencer e socialite che flexano il loro stile di vita lussuoso.
In questa mostra va in scena una versione non patinata della celebrità. In altre parole, la sua versione più cool, nella misura in cui oggi il regno delle immagini, cioè l’internet dei social, ha accolto e premiato la bruttezza e la noncuranza dei nostri feed.

Queste ambientazioni, look e pose del tutto normali sono diventate contenuti altamente memabili. E il bello è che in mostra uno spazio è dedicato proprio a questo. Notes about my work è l’installazione che raccoglie i commenti controversi ricevuti per i suoi ventotto ritratti dei candidati agli Oscar per il numero 2021 di W Magazine. Una serie di screenshot che ironizzano sull’estetica lo-fi di questi ritratti, prendendo di mira la presunta pigrizia dell’autore (juergen teller get to work at 2:59 and clock out at 3:00 – misky @KIIBOT, February 24, 2021) e soprattutto l’inspiegabile presenza di tronchi d’albero a coprire i soggetti ritratti o a fargli da sfondo (w magazine said “ugly, but in a tree” – Tori @heyyymscarter).

i need to live – affermazione e al contempo frase motivazionale – è poi un’occasione per conoscere anche gli aspetti più intimi della vita di Juergen Teller. Trovano spazio in mostra alcuni scatti che testimoniano tanto i momenti tragici della sua vita, a cominciare dal suicidio del padre, quanto quelli più teneri, come la grande serie fotografica The Myth – “il suo progetto più romantico” – che ha per protagonista la moglie Dovile Drizyte, ritratta nelle novantaquattro stanze del Grand Hotel Villa Serbelloni sul Lago di Como nuda e con le gambe in aria, nella posizione che, secondo alcune leggende sulla fertilità, favorirebbe il concepimento.

La mostra è a cura di Thomas Weski in collaborazione con Juergen Teller e Dovile Drizyte e il progetto architettonico è stato affidato a 6a architects, che ha progettato lo studio fotografico dell’artista a West London, nel 2016.

Scritto da Beatrice Atzori