Prima della sua recente scomparsa (febbraio 2017), Kounellis ha scelto personalmente le opere da esporre in questa mostra e il risultato è un impatto stupefacente, già solo entrando nella prima delle tre sale. Una raccolta di dodici terragraph fa subito capire il suo distacco dai procedimenti tradizionali. Affacciandosi poi nella seconda galleria, ospitante un ciclo di dodici stampe al carborundum (ultimo lavoro grafico del 2014), si ha la sensazione di comprendere la sua voglia di uscire dal quadro, la ricerca di una prospettiva che porta verso l'”altro”, rendendo lo spettatore partecipe dell’arte. Sentimento che diventa ancora più lampante quando, alla fine, è possibile ammirare un portfolio di quarantasette fotolitografie che raccontano quaranta anni di ricerca artistica del maestro: lavori di meditazione sul passato in una prospettiva che guarda al futuro.
Scritto da Federica Geremicca