Se siete fervidi sostenitori della vita di quartiere al Ghe Pensi Mi ci sarete almeno passati una volta. Parlo di quel posto sempre imballato di gente, che rende Piazza Morbegno il fulcro nevralgico del quartiere Nolo. Lo riconosci infatti per la folla che si raduna davanti: giovani e meno giovani, incamiciati e capelloni, che allegramente popolano questo posto dove passi dopo l’ufficio e ci rimani fino a dopo la mezzanotte. Non importa che giorno della settimana sia, al Ghe Pensi Mi trovi sempre qualcuno con cui condividere le gioie e i dolori della giornata.
Per chi abita in zona è una specie di religione monoteista. Ci si conosce tutti, come in un paese – direbbe qualcuno – e questo potrebbe essere un male visto che dopo un po’ a parlare sono le numerose pinte che si trangugiano con nonchalance. Le spine sono 10 e se ci capiti il martedì rischi di farti male con il 2×1: prendi una birra e la seconda ti viene regalata. Ottimi anche i cocktail, fatti con tutti i crismi del caso, e la bottigliera lo testimonia: una buona selezione di gin, whisky e bourbon fanno scattare subito l’ora di un Negroni. Ma chiedete pura la lista perché qui le proposte sono diverse e tutte molto interessanti.
Al Ghe Pensi mi si ciondola tra fuori e dentro, l’ambiente è molto street con le tavole da skate appese un po’ ovunque e gli adesivi di gruppi Ultras di ogni dove. “Diffidati Presenti” e “Curva Nord Locorotondo” mi fanno ricordare il perché amo il calcio e perché mi innamoro ogni volta di questo posto. Ricorda i tempi dell’Università, quando uscivi di casa con i tuoi piedi e ritornavi gattonando, e quando davanti al bar iniziavi a parlare a caso con gente a caso. La mia coinquilina non tarda mai a dirmi: “sto tornando a casa, ci vediamo al Ghe Pensi”? Tentenno, penso al fegato, penso alla sveglia del giorno dopo. E mi fiondo al Ghe Pensi Mi da Matteo e compagni.
Contenuto pubblicato su ZeroMilano - 2020-03-01