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Davide Rossillo, oltre l’orizzonte dei sogni

Zero ricorda un visionario intraprendente e il suo contributo alla circolazione della cultura, a Roma e nella provincia laziale.

Scritto da Manuela Maiuri il 4 luglio 2023
Aggiornato il 5 luglio 2023

Davide ha voluto trasformare il mondo che lo circondava sin da giovane, attraverso la sua passione per
l’arte – una vera e propria vocazione – e l’attitudine alla costruzione continua di iniziative, attività, progetti editoriali e discografici. Dopo gli anni della formazione e le prime esperienze di lavoro, si è dedicato a studiare tecniche particolari di stampa, esplorando la carta e la serigrafia insieme alla tipografia classica. A metà degli anni Novanta, mentre si dava da fare nella distribuzione dei primi energy drink, ha dato vita a Muzik, una fanzine illustrata da Marco “Makkox” D’Ambrosio che raccoglieva fumetti underground, storia di musica elettronica, di performance artistiche visionarie e culture dal mondo internazionale che sembravano così lontane dalla provincia italiana di quei tempi. Tra la grafica e l’illustrazione, Muzik ha avuto un impatto internazionale ed era distribuita a Berlino, Londra, Bruxelles e Parigi. In un’epoca pre-social, durante la quale lo scambio e la diffusione di contenuti richiedevano un grande lavoro, Davide ha usato tutta la sua audacia e il suo spirito avventuroso.

Sognava di creare, riunire artisti internazionali e appassionare le persone alla bellezza che, credeva, non potesse mai lasciare indifferenti. Davide è stato un precursore, quasi un veggente capace di conoscere i gusti e gli interessi del pubblico, sempre desideroso di emozionare chiunque guardasse le sue opere, di sorprenderlo e commuoverlo. Non gli bastava disegnare, seppur quel fuoco era perfetto nelle sue mani. Così ha fondato l’Associazione Italiana Cultura Elettronica: non solo un’idea o un progetto, ma un intero universo di visione. Non si trattava solo di produzione e distribuzione discografica di musica elettronica, ma di un hub – al tempo il termine non era così inflazionato – dove accogliere nuovi artisti, dj, produttori, appassionati, organizzatori e addetti alle pubbliche relazioni. L’associazione ha raccolto idee collettive valide, dando vita a una vera e propria distribuzione italiana per riviste indipendenti, fanzine e pubblicazioni specializzate.

Davide ha anche fondato e distribuito l’etichetta Minimalismo Italiano e i progetti Phutura e Razionalismo, con uscite discografiche firmate da Dozzy, Giorgio Gigli, Bob, Electrosacher, Solko Ensemble, Brando Lupi e altri esponenti della scena elettronica italiana. L’associazione includeva anche un’agenzia di booking con un roster di artisti internazionali, tra cui Jennifer Cardini, Chloé, gli italiani della Pigna Records, Murcof e tanti altri. A cavallo del nuovo millennio organizzava festival e party, capovolgendo le abitudini dei giovani della zona, conducendoli verso nuove visioni della dance: la mitica prima data di Ken Ishi in Italia fu proprio a Sperlonga! Poi le lunghe nottate allo Zulu di Gaeta, coi dj set formato all night long del Coccoluto più in forma di sempre, di Ralf, di Dj Ender dei Nuspirit Helsinki, delle dirette con Rai Radio2 e il mitico programma radiofonico Weekandance.

 

L’Europa entrava nella provincia. Le collaborazioni con le radio e le serate in Belgio, un carro italiano alla Techno Parade di Parigi, interviste ad artisti internazionali. Si era dilettato anche a produrre musica, in studio, coinvolgendo musicisti e cantanti attorno a lui, con lo pseudonimo Davide Orkestar: un viaggio tra violini e arpe distorte, con l’elettronica ad accompagnare tutto. Sempre spinto dalla curiosità e dalla visione di altri progetti, Davide ha mantenuto il suo focus sui disegni che uscivano incessantemente dalle sue mani e i sogni di colorare (letteralmente) la provincia italiana. Così è nato Memorie Urbane, realizzato insieme all’amico sodale Dj Solko (Salvatore Brocco) che con lui condivideva la vocazione per l’arte contemporanea, e insieme anche agli amici artisti Agostino Iacurci e Teresa Orazio. Memorie Urbane è diventata una delle più grandi rassegne internazionali di lavori su muro. Una manifestazione artistica che ha trasformato gli spazi urbani in tele giganti, dando vita a opere d’arte che parlano di storia, cultura e identità. Grazie al suo impegno e quello della sua squadra presso la Davide Rossillo Contemporary di Formia, Memorie Urbane è diventato un punto di riferimento per gli street artist di tutto il mondo, offrendo loro la possibilità di esprimere la propria creatività e di rendere le città dei veri musei all’aperto.

Questo era il suo intento: portare il museo nelle periferie, far dialogare gli artisti con gli abitanti del quartiere in un coinvolgimento sano e popolare, senza fronzoli: quello necessario alla provincia italiana. Dare colore alle cose che la provincia aveva abbandonato, riempirle di disegni e di forme, far diventare bello un passaggio obbligato: questa era diventata la sua missione. Anche grazie a Memorie Urbane oggi in Italia si parla di “museo a cielo aperto” e non più solo di “muri” di artisti. Negli anni Memorie Urbane ha preso vita grazie alle opere di Agostino Iacurci, Escif, Sten & Lex, Lucamaleonte, Etam Cru, Martin Whatson, Alaniz, Apolo Torres, Millo, Alice Pasquini, Borondo, C215, Levalet, Ernest Zacharevic, Fanakapan, Chazme, 108, Hyuro, Nuno Vegas, Snik, Nafir, Sema Lao, Dale Grimshaw e molti altri. Oltre 200 le opere in giro tra il Lazio e la Campania: una grande eredità permanente, arrivata a toccare poche settimane fa anche Velletri con un intervento degli artisti Sema Lao, Alaniz e Stefano Bove.

Tra i tanti progetti portati avanti da Davide c’è anche 25Novembre: un festival nel festival con all’attivo già undici edizioni: una serie di opere fatte ad hoc per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza contro le donne, insieme a incontri, dibattiti, reading. Un progetto importante, collaterale rispetto a Memorie Urbane, di cui era orgoglioso e per cui si emozionava a ogni edizione. I progetti artistici lo avevano portato alla presidenza di un’altra associazione gaetana: Turismo Creativo. Il suo amore per Gaeta e Formia il tassello fondamentale. Davide era una persona che, attraverso l’arte, la creatività, la visione e l’operosità, ha saputo incidere nel paesaggio della sua terra e nel paesaggio interiore di migliaia di giovani, artisti, appassionati e persone comuni che probabilmente neanche lo conoscevano, ma che hanno supportato le sue idee, vivendole e facendole proprie. Davide è stato la luna che illumina il cielo. Una luce forte che è ancora possibile vedere negli occhi di Stella, Eleonora e Libero, e nelle opere di cui ha riempito il territorio.