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Gender Border Film Festival: a Milano è tempo di cinema arcobaleno

A novembre torna la manifestazione queer dedicata all’identità di genere con mostre, proiezioni e performance live.

Scritto da Rachele Borsotti il 25 ottobre 2022

PLEASURE_Sofia Kappel e Revika Anne Reustle

L’autunno si sa, porta via la spensieratezza e l’entusiasmo tipici dell’estate, ma porta anche tante nuove sfumature e coinvolgimento. Lo sa bene il Teatro Franco Parenti, che dal 3 al 6 novembre ospiterà l’attesissima terza edizione del Gender Border Film Festival, un tripudio di cinema e arte queer.
Gli ideatori Marco Kassir e Marco Malfi Chindemi daranno vita, in uno dei polmoni artistici di Milano, a un momento di condivisione e racconto per far conoscere una realtà sempre più fluida e caleidoscopica, quella del genderfluid. Testimonianza dell’innovazione e dell’inclusione culturale, i protagonisti di questo festival sono senza dubbio tutti quei corpi non convenzionali, lontani dai riflettori, ma che hanno bisogno di essere ascoltati e rappresentati.
Una selezione artistica e cinematografica ricca di proposte internazionali porterà in scena talk, testimonianze, una mostra fotografica, videoinstallazioni, performance live e immancabili dj set. 

Identità di genere, corpo, sessualità e piacere sono solo alcuni dei temi affrontati in queste tre giornate: complici di quest’atmosfera afrodisiaca saranno le conduttrici Enorma Jean e Ella Bottom Rouge, performer internazionali e icone della dirompente cultura queer in tutte le sue sfaccettature.
Racconti audaci e percorsi di vita emozionanti accompagneranno il pubblico dal film di apertura fino a quello di chiusura. La pellicola che inaugurerà questa carrellata di inclusione e diversità è Pleasure, della regista svedese Ninja Thyberg: una sorta di coming of age più maturo ed inconsueto, che racconta l’industria del cinema porno in maniera cruda e particolarmente intensa. Per chiudere in bellezza si torna indietro nel tempo con Gola Profonda di Gerard Damiano, che già nel 1972 portava sul grande schermo l’erotismo femminile fornendone un punto di vista inedito.

Il programma del festival prevede una parte dedicata al cinema queer con un Concorso Internazionale, i film Fuori Concorso e una Maratona serale di cortometraggi (che si terrà venerdì 4 e sabato 5, in sala Cafè Rouge).
Otto le opere su cui saranno chiamati a esprimersi giuria e pubblico, tra cui anche documentari e molte prime visioni. La ricerca della propria identità, senza differenze di etnia e provenienza geografica, viene mostrata in tutta la sua complessità ed intensità emotiva. Tra i film in concorso troviamo Color of Tobi di Alexa Bakony, racconto di un lungo percorso di cambio di genere; Raw! Uncut! Video! di Ryan A. White e Alex Clausen, una storia dalle sfumature kinky che mostra il fallimento di una casa di produzione porno gay; ma anche Female Ejaculation And Other Mysteries Of The Universe di Julia Ostertag, un particolarissimo viaggio introspettivo sull’eiaculazione femminile. Ma non finisce qui, perché oltre alle proiezioni ci saranno moltissimi talk e incontri legati ai temi dell’identità di genere e alla sessualità.
Si comincia venerdì 4 novembre con Change the Rules, il documentario diretto da Marsala che denuncia la violenza di genere tra gli adolescenti. A seguire il talk HIV, PrEP, STIGMA, U=U – Sono solo parole, un importantissimo momento di condivisione e dialogo sul tema della prevenzione all’HIV e dell’impatto che ha avuto negli anni sulle nostre vite.

Sabato 5 novembre si apre con testimonianze e nuovi punti di vista sul rapporto tra corpi non convenzionali e sport — con il supporto di Patagonia e ovviamente il mondo sportivo LGBTQIA+ milanese. Si prosegue con la proiezione del film Because of my Body di Francesco Cannavà e l’incontro Disabilità e Diritto allaffettività e alla sessualità: contributi fondamentali di esperti forniranno momenti di riflessione su tematiche delicate, ma al tempo stesso imprescindibili. 

L’ultima giornata ma non per importanza, domenica 6 novembre, ha come protagonista indiscusso l’eros. Apre le danze Viaggio nellerotismo non convenzionale, un incontro mediato da Fabrizio Quattrini (psicologo, psicoterapeuta, sessuologo) volto a raccontare il mondo della sessualità alternativa approfondendo le principali pratiche BDSM.
Nel pomeriggio il workshop in collaborazione con LELO, From Vanilla to Pistacchio: un viaggio sensoriale nel mondo dell’autostimolazione che coinvolgerà tutti i cinque sensi in un’esperienza indimenticabile.
Tra le performance sovversive e irrinunciabili presenti ogni sera – per dare spazio alla musica –, il cabaret ibrido Borderline di Sara Brown e lo spettacolo Burlesque Bodies and bumps di La Rouge Academy  (sabato 5 alle 21.00).

Per concludere l’eclettico programma del festival non poteva mancare un’immersione nel mondo dell’arte a 360 gradi con videoinstallazioni e la mostra fotografica Henkō di Massimo Giovannini. Un progetto nato nel 2016 con l’intento di indagare la percezione visiva del genere attraverso ritratti di uomini e donne trasformati grazie all’incredibile arte del make-up. 

Questi sono solo alcuni dei tantissimi incontri rivolti a tutti coloro che vogliono approcciarsi a questo mondo con curiosità, o già ne fanno parte. Un momento per dare voce a tutti coloro che vogliono essere ascoltati e accettati da una società in continuo cambiamento ed evoluzione. Un’iniziativa importantissima quella del Border Gender Film Festival, per creare uno spazio di appartenenza che non ha confini, né geografici né di identità.
Perché bisogna essere fluidi nell’arte, nel cinema, ma soprattutto nella vita.