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Il Film Festival di Diesel

Per tre giorni il grande cinema tra sfrontatezza e anticonformismo tra passato e presente

Scritto da Emiliano Dal Toso il 20 settembre 2023
Aggiornato il 21 settembre 2023

Mulholland Drive, David Lynch

Irriverenza, immaginazione, autenticità. Questi sono gli ingredienti speciali del primo Diesel Film Festival, dal 22 al 24 settembre in via Valtellina 7, durante la settimana della moda di Milano. Curata in collaborazione con Glenn Martens e il Cinema Anteo, il principale cinema d’essai a Milano, la selezione di film  rispecchia pienamente lo stile, il pensiero e l’immagine di Diesel.

A partire dalla scelta di includere un “cineasta-stilista” che conosce molto bene il mondo della moda come Wes Anderson. Un regista che nelle sue pellicole adora la cura del décor e la stilizzazione degli abiti dei suoi personaggi, da I Tenenbaum a Il treno per il Darjeeling, per arrivare fino a The French Dispatch. La proposta del festival però è di recuperare uno dei suoi titoli meno noti: il delizioso Fantastic Mr. Fox, realizzato con la tecnica dello stop motion, in cui persino le volpi vestono outfit eleganti, come il completo di velluto color senape del protagonista, identico a quello che Anderson indossa di frequente. La rassegna parte con Il grande Lebowski di Joel ed Ethan Coen, dove Jeff Bridges nei panni del mitico Drugo s’infila un cardigan largo, sformato e un po’ campagnolo, in antitesi con i look metropolitani della frenetica Los Angeles: un maglione diventato un emblema di un ruolo iconico e anticonformista. Anche la semplicità e l’eleganza di Naomi Watts e Laura Harring, magnifiche e sensuali, sono entrate nell’immaginario collettivo grazie a Mulholland Drive: le loro figure di bellezza e apparente purezza si mettono in gioco con il tour de force ipnotico, suggestivo e allucinato di un maestro dell’illusione e dell’estetica come David Lynch.

Ma il Diesel Film Festival non è soltanto pensato per la superficie e per l’immagine, tutt’altro: la protezione dell’ambiente e la sostenibilità sono due temi fondamentali della filosofia del brand, in grado di relazionarsi con l’impatto sociale, economico e ambientale del mondo della moda con responsabilità e determinazione. E a tal proposito, le scelte cinefile sono ricadute su Wall-E di Andrew Stanton, La città incantata di Hayao Miyazaki e Downsizing di Alexander Payne che, seppur con uno sguardo e un approccio narrativo differenti, fanno emergere l’importanza e l’urgenza di prendersi cura del nostro Pianeta. Ora, subito. Emozionando e commuovendo. Non manca una panoramica sul passato e sulle lezioni della Storia, da non dimenticare: ce lo insegnano Dunkirk di Christopher Nolan e Madres Paralelas di Pedro Almodovar, una coppia di pellicole attualissime in un presente dove i valori della pace e della inclusività sono sempre validi da promuovere e ricordare. Fight Club di David Fincher e Grindhouse di Quentin Tarantino, probabilmente, non hanno bisogno di presentazioni: sono i due titoli che rappresentano l’originalità e la sfrontatezza di un marchio come Diesel, il graffio punk. Due capolavori che riassumono la poetica dei loro autori, due geni del cinema degli ultimi trent’anni. Ed entrambi, come Diesel, nonostante il successo conquistato nel tempo, continuano a voler cambiare le regole del gioco.

 

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